Valentina Musmeci “Premio Ostana. Scritture in Lingua Madre”

Valentina Musmeci Valentina Musmeci "Premio Ostana. Scritture in Lingua Madre"

Valentina Musmeci
“Premio Ostana. Scritture in Lingua Madre”

chambradoc.it

Il “Premio Ostana: scritture in lingua madre” è un appuntamento con le lingue madri del mondo che ogni anno riunisce a Ostana, paese occitano di 85 abitanti in Valle Po ai piedi del Monviso, autori di lingua madre da tutto il mondo, dando vita a un vero e proprio festival della biodiversità linguistica. La rassegna offre l’occasione di ascoltare il suono di lingue meno diffuse o a rischio di estinzione, ed è stata inserita tra gli eventi ufficiali dell’Anno Internazionale delle Lingue Indigene promosso dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 2019: https://en.iyil2019.org/

Secondo l’Unesco ci sono 7000 lingue correntemente parlate nel mondo, e di queste circa il 40% è in pericolo. La missione dell’Onu è chiara: attirare l’attenzione dei cittadini sulla scomparsa delle lingue indigene, e sulla necessità di preservarle, ravvivarle e promuoverle sia a livello nazionale che internazionale. Il Premio Ostana persegue questo obiettivo fin dal suo esordio nel 2008, con una particolare attenzione alla letteratura, alla musica e al cinema, elementi essenziali per la promozione e la vitalità delle lingue.

Dal 31 maggio al 2 giugno, quindi, il mondo si ritroverà ancora una volta a Ostana, dove negli anni si è consolidata una vera e propria rete di autori, appassionati e sostenitori della diversità linguistica, che ragionano e discutono insieme sul presente e sul futuro delle lingue minoritarie, sulla difesa dei diritti linguistici e sul loro valore universale, sanciti in Italia dall’articolo VI della Costituzione.

Ecco i premiati di quest’anno: Tilbert Dídac STEGMANN (ideatore del metodo EuroComRom per l’apprendimento linguistico); Manuel RIVAS (scrittore, poeta e giornalista di lingua gallega); Anna Maria BACHER (poetessa di lingua walser); Gerard ZUCHETTO (autore poliedrico di lingua occitana, specialista nell’arte dei trovatori); Dariia “Neseni” MARTYNOVA (poetessa e cantante di lingua even, dalla Russia); Craig PATTERSON (traduttore specializzato in lingua gallega); Franca MASU (compositrice e cantante di lingua catalana di Alghero); Marcelo MARTINESSI (regista e sceneggiatore paraguayano, lingua guaraní).

Come racconta il Sindaco di Ostana, Giacomo Lombardo: “Superato il traguardo dei dieci anni, il Premio Ostana prosegue il suo cammino nella promozione e valorizzazione della diversità linguistica, concepita come vero e proprio valore universale. Gli autori sono accolti in una borgata completamente ristrutturata, nel centro polifunzionale Lou Pourtoun. I timbri e i suoni delle lingue madri provenienti dai quattro angoli del pianeta si incontrano per dare vita ad un’unica voce che riecheggia tra le pietre dell’architettura della borgata e il paesaggio dominato dalla cima del Monviso.”

Aggiunge Ines Cavalcanti, curatrice del Premio: “L’undicesima edizione del Premio Ostana nasce e si sviluppa sotto la buona stella dell’Anno Internazionale delle Lingue Indigene promosso dall’Unesco che riconosce il valore della manifestazione, definendola un contributo al raggiungimento del più ampio obiettivo di promuovere, rivitalizzare e preservare le lingue indigene.”

Nelle precedenti edizioni il Premio ha dato voce a 34 lingue da tutti e 5 i continenti.

Dall’Europa: Occitano (Francia – Italia), Friulano (Italia), Cimbro (Italia), Ladino (Sud Tirolo), Sardo (Italia), Romani (Romania), Sloveno (Slovenia – Italia), Galiziano (Spagna), Basco (Spagna), Catalano (Spagna), Maltese (Malta), Frisone (Olanda), Griko (Italia), Bretone (Francia), Romancio (Svizzera), Nynorsk (Norvegia), Sami (Lapponia – Norvegia, Svezia), Gallese (Regno Unito), Irlandese (Irlanda), Albanese (Kosovo – ex Jugoslavia), Ciuvascio (Russia); dall’Africa: Yoruba (Nigeria), Amazigh-Kabilo (Algeria – Marocco); dall’Asia: Armeno (Armenia), Tibetano (Cina), Curdo (Turchia), Ebraico (Israele) dalle Americhe: Huave (Messico), Mazateco (Messico), Tutunaku (Messico), Cheyenne (Usa), Shuar (Ecuador), Innu (Canada) e infine dall’Oceania: lingua Maori (Nuova Zelanda).

Venerdì 31 maggio

La giornata di venerdì partirà alle ore 11:00: un laboratorio artistico metterà in dialogo gli autori premiati con tutor e creativi multidisciplinari delle Valli Occitane.

Alle ore 20:30 si terrà l’inaugurazione ufficiale del Premio, alla presenza delle autorità: sarà l’occasione per presentare la mostra fotografica “Volti dal mondo in 10 anni del premio” a cura di Sergio Beccio e il documentario “Dove i poeti hanno una casa”, realizzato da Andrea Fantino con la collaborazione di Sofia Elena Rovati.

Seguirà la proiezione di alcuni cortometraggi di Marcelo Martinessi, il regista insignito del Premio Cinema per le sue opere in lingua guaranì. I cortometraggi “Karai Norte”, “Calle Ultima”, “La Voz Perdida” e “Diario Guaraní” saranno introdotti da Tore Cubeddu, del Babel Film Festival.

Sabato 1 giugno

La giornata di sabato è dedicata al colloquio con gli autori premiati.

Si partirà alle ore 10:00 con Tilbert Dídac Stegmann, ideatore del metodo EuroCom per l’apprendimento linguistico.

Tilbert Dídac Stegmann è nato il 1941 a Barcellona da genitori tedeschi. Fin da bambino ha avuto un’educazione plurilingue (tedesco, spagnolo, inglese, francese) che lo ha portato a sviluppare gli innovativi metodi di grande rilevanza europea EuroCom per l’apprendimento per sistema di lingue (con il collega Horst G. Klein, presso l’Università Goethe di Francoforte). Lo scopo è di favorire l’intercomprensione linguistica in Europa, dimostrando come conoscendo una lingua di una famiglia linguistica (romanza, germanica, slava) si può entrare senza sforzo nella lettura di tutte le altre lingue del gruppo, ponendo sullo stesso piano tutte le lingue del sistema. Con il metodo EuroCom Til Stegmann ha trovato il modo per sfruttare l’intero patrimonio di conoscenze che possono essere mobilizzate quasi senza sforzo di apprendimento, per dimostrare allo studente che grazie alla sua lingua madre può capire facilmente testi in una lingua imparentata ma non ancora studiata. Un metodo di alta rilevanza europea che intende favorire un processo plurilinguistico, riconoscendo ad ogni lingua presente sui territori degli Stati aderenti la stessa dignità e il diritto ad essere scritta, parlata e usata nei mezzi di comunicazione. Correttamente e massivamente utilizzato nelle scuole, il metodo EuroCom potrebbe in breve tempo favorire l’intercomprensione europea per sistemi di lingue e favorire un’educazione al rispetto della diversità linguistica.

Il suo costante impegno a favore dello sviluppo di una politica europea per la promozione di tutte le lingue gli è valso numerosi riconoscimenti – tra i quali la Croce di San Giorgio del Governo di Catalogna – e premi. Per il suo contributo innovatore, Stegmann riceve a Ostana il Premio Speciale e converserà con Carlo Zoli di Smallcodes.

Si prosegue con “Semper en Galiza”, un dialogo tra il traduttore Craig Patterson e l’editore Clive Boutle, con la collaborazione di Valentina Musmeci.

Craig Patterson è un traduttore, nato in Inghilterra ma con passaporto irlandese, che vive e lavora a La Coruña, in Galizia. Semper en Galiza di Castelao è il libro che ha tradotto dal galiziano: un impegno durato ben quindici anni, poi raccolto nella pubblicazione intitolata Forever in Galicia, dall’editore Clive Boutle (2016).

Riceve il Premio per la traduzione per questa grande opera di traduzione, intrapresa con appassionata determinazione. Le riflessioni idiosincratiche di Castelao sull’aspirazione della Galizia a diventare nazione e l’estinzione di quelle aspirazioni per mano della dittatura di Franco è un’opera monumentale, universalmente riconosciuta come pietra miliare dell’identità gallega. Appassionatosi e fatte proprie le questioni dell’identità, della lingua e della cultura gallega, Patterson ha voluto che quest’opera conoscesse un pubblico più ampio, non solo per ragioni di orgoglio galiziano, ma per il significato che essa riveste per chiunque abbia interesse per le piccole nazioni, in Europa e altrove.

La lingua gallega sarà protagonista anche dell’incontro con Manuel Rivas, che converserà con Maria Teresa Atorino per esplorare “La psicogeografia, il visibile e l’invisibile” nel suo universo narrativo. Una delle figure più rappresentative della narrativa gallega contemporanea, Rivas è scrittore, poeta e giornalista. Fondatore delle prime riviste in lingua gallega e autore di reportage di altissimo valore giornalistico e culturale, Rivas è anche autore di poesie, racconti, romanzi, sceneggiature e drammaturgie. Alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti in Italia da Feltrinelli. La varietà e la ricchezza dei contenuti, l’originalità, l’ironia e la solida capacità espressiva caratterizzano la sua opera, che ha saputo diffondere una lingua e una cultura in tutto il mondo. Vincitore di molti premi, a Ostana gli viene assegnato il Premio Internazionale per la sua lunga carriera creativa.

Nel pomeriggio si proseguirà con un approfondimento dedicato alla lingua walser, grazie all’intervento della poetessa Anna Maria Bacher. Nativa della Val Formazza, dove tuttora vive, Bacher è stata Presidente della Walserverein-Pomatt (Associazione Walser Formazza) e membro del Consiglio dell’IvfW (Associazione Internazionale dei Walser). Da sempre si dedica alla tutela del titsch, l’antico idioma alemanno che ancora si parla in valle, che ha insegnato e insegna ad adulti e bambini. È autrice di sette raccolte di poesie scritte in titsch e in italiano, pubblicate con relativa traduzione in tedesco di Kurt Wanner. È stata insignita più volte del “Premio Letterario Val Formazza” e nel 1989 del “Premio Culturale Martin-Peter Enderlin” dei Grigioni in Svizzera. A Ostana riceve il Premio minoranze linguistiche storiche in Italia per l’alto contributo dato alla conservazione della memoria di una lingua minoritaria antichissima che lotta per la sopravvivenza. Da quasi quarant’anni, attraverso l’insegnamento e la scrittura, Anna Maria Bacher è testimone attenta e ispirata di una cultura millenaria, fiorita nelle alte valli alpine; una cultura che vive nella simbiosi con la natura la sua anima profondamente poetica. Non a caso la sua conversazione con lo storico Enrico Rizzi si intitola: Una poetessa “selvatica” di una lingua “selvatica” di una cultura “selvatica”.

Non poteva mancare, poi, il Premio lingua Occitana che per la XI edizione viene assegnato a Gérard Zuchetto: compositore e interprete musicale, oltre che autore, editore di libri, direttore di festival. Dopo gli studi di canto e di pedagogia musicale Zuchetto si specializza nell’arte dei trovatori occitani del XII e XIII secolo – il “trobar” – la promuove e ne favorisce la scoperta da parte del grande pubblico in Occitania e nel mondo. Si pone quindi come erede dell’opera di Robèrt Lafont (1923-2009), docente universitario, scrittore, uomo di pensiero e d’azione fra i maggiori della modernità occitana. Abolendo le frontiere dei secoli fra i poeti occitani del Medioevo e quelli odierni, Gérard Zuchetto contribuisce a restaurare l’espressione artistica occitana come grande lingua di cultura, scambio e creatività e per questo il suo lavoro viene premiato a Ostana, dove converserà con Benjamin Assié, direttore del CIRDOC di Béziers in un incontro intitolato Retrobar lo trobar: 30 anni di esperienza artistica sui trovatori.

Nel tardo pomeriggio, poi, il focus si sposta in Siberia: I volti della Siberia, la lingua del popolo Even sarà un momento di incontro tra i versi di Dariya “Neseni” Martynova – poetessa e performer di lingua even – e le fotografie di Alexander Khimushin.

Dariya Martynova, nome d’arte Neseni (il nome deriva dalla parola “Nes” che significa “felicità”), è nata nel 1991 nel villaggio di Sebyan-Kyuel, distretto di Kobyaysky, Repubblica di Sakha (Yakutia), Russia. Scrive poesie, canta e suona in gruppi folcloristici, ha fondato un gruppo musicale giovanile, e propone con grande impegno iniziative a sostegno alla lingua Even, promuovendo corsi di lingua che tiene lei stessa. La sua abilità nell’unire generazioni diverse e creare reti contrasta la dispersione della lingua e infonde fiducia nei giovani. Per questa costanza nel diffondere e promuovere la lingua even all’interno della propria comunità e a livello interregionale Dariya “Neseni” Martynova riceve infatti, a Ostana, il Premio Giovani.

Nella serata, infine, sarà la musica a essere protagonista, con il concerto Cordemar a cura di Franca Masu. Insegnante di lettere e cantante affermata, è rappresentante di spicco della cultura e della lingua catalana di Alghero. Ha iniziato la sua carriera nel 1995, accompagnando con la sua voce un gruppo di jazzisti sardi, ma nel 1998 scopre la grande sonorità del catalano ancora parlato ad Alghero, testimonianza del dominio politico catalano-aragonese sulla Sardegna, tra il XIII e il XV secolo. Coniugando i due mondi cui appartiene, canta in algherese/catalano e in sardo, ma anche in italiano, spagnolo e portoghese. Nel 2018, come riconoscimento della sua opera “per la difesa della lingua catalana a partire da Alghero”, ha ricevuto la “Creu de Sant Jordi” (Croce di San Giorgio), prestigioso riconoscimento del Governo catalano. A Ostana le viene conferito il Premio Composizione musicale per la sua testimonianza attenta e brillante della multiforme identità algherese, dimostrazione della fratellanza linguistica e ideale della Catalogna e della Sardegna. Il concerto sarà introdotto da Diego Corraine, traduttore e editore in lingua sarda, Luca Falomi accompagnerà Masu alla chitarra.

Domenica 3 giugno

A partire dalle ore 11:00 si terrà la cerimonia di premiazione degli autori, con performance artistiche che vedranno la partecipazione corale – oltre a tutti i premiati – di: Blu l’Azard, Luca Pellegrino, Paola Bertello, Simone Lombardo, Fredo Valla, Andrea Fantino. Il momento di celebrazione sarà il punto di arrivo di un percorso iniziato il venerdì con il laboratorio artistico volto a coniugare le potenzialità artistiche e espressive delle lingue premiate con la lingua occitana.

La giornata di domenica sarà anche l’occasione per tributare un omaggio a Robert Lafont. La letteratura d’oc, svoltasi con continuità di tradizione, ha conosciuto una “rinascita” a partire dal dopoguerra. Robert Lafont, nato a Nimes nel 1923, professore di Linguistica romanza all’Università Paul Valéry di Montpellier, si colloca fra i maggiori artefici di questa ripresa. il suo occitanesimo è il perno di un’attività esplicata in vari settori, dalla poesia, alla commedia fino alla stesura di romanzi. A ricordare Lafont insieme al pubblico saranno Benjamin Assié, Joan Frederic Brun, Fausta Garavini, Monica Longobardi.

L’Associazione Bouligar accende il forno comunitario della borgata per tutto l’arco della giornata offrendo la possibilitá di pranzare e cenare con specialitá e a partire dalle 16:30, in collaborazione con l’associazione Chambra d’Oc, organizza un momento di festa con musica e balli occitani in compagnia dei Blu l’Azard e di Simone Lombardo.

Il Premio Ostana consiste in una creazione dell’artista del vetro Silvio Vigliaturo e nella croce occitana in oro, simbolo del territorio di lingua d’oc di cui il Comune di Ostana è parte.

Sede di tutti gli incontri – a ingresso libero e gratuito – è il nuovo Centro Polifunzionale “Lou Pourtoun” di Miribrart, borgata simbolo della rinascita architettonica e umana di Ostana.