Massimo Arcangeli, Edoardo Boncinelli
“La forma universal di questo nodo”
La cultura di Dante
Le Monnier
La scienza e la letteratura italiana, in periodi più o meno lunghi delle loro rispettive storie, sono state amiche o compagne; a partire dal Cinquecento i saperi umanistici e i saperi scientifici hanno però cominciato a dividersi, e le separazioni e specializzazioni accademiche tardo-ottocentesche li avrebbero poi fatti divorziare per sempre. Questo volume, che esce nel settecentocinquantesimo dalla nascita di Dante, è il frutto di un sodalizio fra uno scienziato e un letterato. Il suo ambizioso obiettivo è di segnare in qualche modo la strada, ben oltre l’esegesi dantesca, come proficuo luogo d’incontro fra conoscenze diverse. Perché il viaggio intrapreso per ricondurre Dante, pur nell’altezza e nella complessità di un’arte e di un pensiero ineguagliabili, all’umana misura di un serbatoio di esperienze e di conoscenze sempre ben ancorate alla terra, sia anche un modo per sentirlo in futuro ancora più vicino, per considerarlo «uno di noi».
Dante nostro contemporaneo: la sua smisurata cultura, il suo confronto con la scienza e la trascendenza del tempo, la “legge” dei numeri che s’impone alla sua vita e alla opera. Senza dimenticare l’uomo, con i suoi odi, le sue passioni, la sua straordinaria capacità di osservare il mondo.
Massimo Arcangeli, linguista, critico letterario e sociologo della comunicazione, insegna all’Università di Cagliari e dirige eventi culturali e numerose imprese editoriali. Appassionato di scienza, è Garante per l’Italianistica nella Repubblica Slovacca e componente del collegio di dottorato in Linguistica storica e storia linguistica italiana della Sapienza Università di Roma; collabora con la Società Dante Alighieri, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e le maggiori testate giornalistiche nazionali. Il suo ultimo libro è Biografia di una chiocciola. Storia confidenziale di @ (2015).
Edoardo Boncinelli ha insegnato genetica e neuroscienze all’Università Vita-Salute di Milano. Ha dato contributi fondamentali alla comprensione dello sviluppo embrionale degli animali superiori e dell’uomo, individuando una famiglia di geni, detti omeogèni, che controllano il corretto sviluppo del corpo, dalla testa al coccige. Appassionato grecista, ha tradotto i lirici greci classici e qualche tragedia. Autore di molti libri divulgativi, ha dedicato un volume ai personaggi di Shakespeare. Scrive regolarmente su “Le Scienze” e sul “Corriere della Sera”.
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