Valeria De Cubellis “I racconti dell’aria”

Valeria De Cubellis. I racconti dell'aria. Neos Edizioni Valeria De Cubellis. I racconti dell'aria. Neos Edizioni

Valeria De Cubellis
“I racconti dell’aria”
Neos Edizioni

http://www.neosedizioni.it/

A cura di Valeria De Cubellis
Racconti di: Rinaldo Ambrosia, Mara Barazzutti,
Elena Biondo, Giovanni Casalegno, Enrico Chierici, Merilia Ciconte, Valeria De Cubellis, Rossella Di Marco, Anna Ferrari Scott, Consolata Lanza, Giovanni Lavia, Eva Monti, Floreana Nativo, Laura Pompeo,
Luisa Ramasso, Anna Raviglione, Anna Versi Masini
Prefazione di Teodora Trevisan
Aria da inalare a pieni polmoni, in cui librarsi e volare; aria che porta via e aria che manca. Vento impetuoso o soffio lieve della memoria, sempre elemento di vita: e proprio come l’aria i diciassette racconti di questa antologia trasportano, sollevano, frizzano.

Come in un colpo di vento, nelle pagine di questa antologia si scompigliano destini e storie, dando vita a un turbine di personaggi e situazioni: dalla giovane aviatrice di novant’anni fa all’inventore portoghese a rischio Inquisizione, alle ali delle cicogne e quelle della farfalla. E poi il respiro che sembra mancare o dona pace, la promessa mantenuta fuori tempo massimo, il vento dell’addio e quello che apre nuovi orizzonti, l’intenso testamento di un uomo semplice, il Bernoulli “galeotto”, il biondo ciclo della vita, la Bora e la grotta…

Ogni Autore ha saputo interpretare il tema dando prova di forza creativa e di un personale stile di scrittura, accompagnando il Lettore in un’ariosa cavalcata fra i generi letterari.

… Ho raggiunto la Gaby in Francia per l’ultima tappa del raid europeo. Al principio è stato l’avviamento rauco del motore. Quindi le eliche hanno preso a mulinare. Nell’abitacolo la Gaby preparava Italy parlandogli piano, salutandolo con carezze, mentre lui le ubbidiva mansueto. Infine, assalita dai dubbi e dall’adrenalina, la Gaby ha iniziato a vibrare come faceva da bimba sull’altalena, perentoria, con gli occhi ben piantati sull’orizzonte e, insieme, ammaliata dal pulviscolo d’oro nell’atmosfera.

Partite da Chamonix, abbiamo volato verso Milano. Dopo il decollo, il cielo cupo pareva ci volesse ingoiare – e io rimettevo anche l’anima – ma non ci ha impedito di salire dove le nuvole sono intrecciate ai raggi. Ci siamo affacciate sulle Alpi, abbiamo volteggiato sulla terra indurita dal sole e sul mare, intanto che l’aria si colmava di sentori diversi. Io fissavo mia figlia bere a grandi sorsi l’azzurro del cielo, carica della stessa elettricità dell’aria, e pensavo che avrei voluto scambiare le nostre vite…


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