STEFANO DI POLITO

Conversazione di Livio Partiti con Stefano Di Polito

 

 

 

 

“Può ancora vincere chi ha il coraggio delle idee.”

Renato Zero


“Un nome per il prossimo personaggio dell’anno? Raphael Rossi, il
giovane manager torinese che di fronte all’offerta di una corposa
stecca dice no e va in procura a denunciare. Persone come lui meritano
un riconoscimento pubblico… Sicuramente sono tante le persone
oneste che non accettano di essere corrotte, ma non vanno a sporgere
denuncia… Per cambiare occorre fare un passo in più ed essere
disponibili a rimetterci eventualmente qualcosa sul piano personale.
In questo senso Rossi è un eroe moderno.”


Milena Gabanelli


Dare l’esempio è indispensabile anche se da soli non si può nulla. La
storia di Raphael Rossi, amministratore pubblico, lo dimostra. Questo
libro, attraverso il racconto della sua esperienza e del suo gruppo di
lavoro, impegnato nella gestione dei rifiuti a Torino e a Napoli, fa
vedere che l’Italia non è quella che molti vogliono rappresentare: un
popolo di cinici individualisti indifferenti a tutto. Se coinvolti, i
cittadini rispondono. Un’altra politica, lungimirante, corretta e
trasparente, seppure tra mille difficoltà, è possibile.


Raphael Rossi si è specializzato nella raccolta differenziata dei
rifiuti, lavorando come amministratore pubblico a Torino, Napoli,
Reggio Calabria e Parma. Alberto Robiati e Stefano Di Polito sono
autori, consulenti e formatori esperti di innovazione, creatività e
comunicazione pubblica e sociale. Insieme hanno avviato il movimento dei
“Signori Rossi – Corretti non corrotti”.

 

ascolta qui la conversazione

STEFANO DI POLITO

 

 

“Abbiamo sottratto parecchi soldi alla criminalità locale che vive, di
riffa o di raffa, sullo smaltimento dei rifiuti. Ancora adesso, continuo
a chiedermi se sia successo dell’altro. Può darsi che, lavorando in
maniera rigorosa, abbia toccato interessi molto forti, senza di fatto
accorgermene.”

Raphael Rossi, “il Fatto Quotidiano.it”, 7 gennaio 2012.

 

 

 

IL POSTO DELLE PAROLE

ascoltare fa pensare