Rosa Ventrella “Benedetto sia il padre”

Benedetto sia il padre Rosa Ventrella "Benedetto sia il padre" Mondadori

Rosa Ventrella
“Benedetto sia il padre”
Mondadori Editore

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Ai vecchi si perdona tutto, vero? E invece no, papà, io non ti perdono. Caccio indietro i sensi di colpa per non essere stata vicino a mia madre in tutti questi anni e lascio che si acquattino acidi nella gola. Sono certa che arriverà il giorno in cui sconterò anche questa, insieme alle altre colpe che mi sento addosso. Una su tutte, l’idea che mia figlia abbia vissuto quello che ha marchiato anche me, la mia infanzia incompiuta, la violenza riflessa. Come si salva un figlio dalle radici marce che ci sono cresciute tutt’intorno?
Rosa Ventrella, “Benedetto sia il padre”

Rosa è nata nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato di Bari, un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il mare, un posto dove la violenza “ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo”. E a insegnarla a lei e ai suoi fratelli è stato il padre, soprannominato da tutti Faccia d’angelo per la finezza dei lineamenti, il portamento elegante e i denti bianchissimi; tanto quanto nera – “gniera gniera come un pozzo profondo” – aveva l’anima.

Faccia d’angelo ha riversato sui figli e soprattutto sulla moglie – una donna orgogliosa ma fragilissima, consumata dall’amore e dal desiderio che la tenevano legata a lui – la sua furia cieca, l’altalena dei suoi umori, tutte le sue menzogne e tradimenti.

Ma Rosa è convinta di essersi salvata: ha incontrato Marco, ha creduto di riconoscere in lui un profugo come lei, è fuggita a Roma con lui, ha persino storpiato il proprio nome. Oggi, però, mentre il suo matrimonio sta naufragando, riceve la telefonata più difficile, quella davanti alla quale non può più sottrarsi alla memoria. Ed è costretta ad affrontare il viaggio a ritroso, verso la sua terra e la sua adolescenza, alla ricerca delle radici dell’odio per il padre ma anche di quelle del desiderio, scoperto attraverso l’amicizia proibita con una prostituta e l’attrazione segreta per un uomo più grande. E, ancora, alla ricerca del coraggio per liberarsi finalmente da un’eredità oscura e difficilissima da estirpare.

Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso, animato dalla volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici, dure e nodose come quelle degli olivi, nella storia di tante famiglie. Ma, con la sua lingua capace di dolcezza e ferocia, ha saputo mettere in scena a ogni pagina l’istinto vitale, la capacità di perdonare e rinascere.

Rosa Ventrella è nata a Bari ma vive da più di vent’anni a Cremona con marito e figli. Laureata in Storia contemporanea e specializzata in Storia delle donne, insegna Lettere, cura laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti e collabora con “tuttolibri”, il supplemento culturale della “Stampa”. Dal suo romanzo Storia di una famiglia perbene (2018) la 11 Marzo Film ha tratto una serie tv che andrà presto in onda sulle reti Mediaset. Con Mondadori ha pubblicato nel 2019 La malalegna, a sua volta opzionato per una serie tv. I suoi romanzi sono tradotti in oltre 20 lingue e 30 paesi.


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