Roberto Deidier “All’altro capo”

Roberto Deidier Roberto Deidier "All'altro capo" Mondadori

Roberto Deidier
“All’altro capo”
Mondadori Editore

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Nella limpida eleganza della sua pronuncia, Roberto Deidier compie un libero, articolatissimo viaggio poetico dove non cessano mai di intrecciarsi l’emozione dell’esserci e la meditazione lirica. Ci offre così una fitta serie di situazioni e immagini, di presenze spesso evocate da un passato cangiante, in «una trama senza tempo», nella sottigliezza del dettaglio dipinto con mano sicura. Ecco allora le scene e le stanze, felici o desolate, dell’amore e della quotidianità, l’emergere del paesaggio naturale o delle città nel variare delle stagioni e degli anni, il vivo desiderio di affondare nel tempo verso il senso remoto eppure imprescindibile delle origini. Appaiono così, nella raffinata petite musique di queste pagine, episodi e personaggi, come in Atelier Valadon, dove la protagonista si racconta da un mondo ormai per noi antico, nella concretezza e nelle suggestive sospensioni della sua vita. Altre figure dell’arte, del mito o della storia si affacciano nei diversi capitoli di All’altro capo, come Caravaggio o Bacon, come la poetessa rumena Nina Cassian, o Tiberio nella Grotta Azzurra, Medea, e «i sogni di Marco Polo nei deserti». Figure che giungono a opporsi, nella loro evidenza immutata, a un nulla, pur visto talora dal poeta come una «carezza inattesa» a cui rivolgersi nelle frecciate del dolore. Roberto Deidier si conferma, sette anni dopo Solstizio, un poeta colto che sa muovere in sobria elegia il suo canto. Un’elegia per frammenti e formelle, con frequenti transizioni da una delicata trasparenza di accenti a movimenti narrativi in cui la sua voce si ispessisce e si impenna. E qui il suo tono si fa più inquieto, ma sempre conservando l’impeccabile misura di chi sa dare alla parola e al verso il valore di uno scavo in profondo, nella complessità sempre aperta del pensiero e dell’esperienza.

Roberto Deidier, nato a Roma nel 1965, ha pubblicato Il passo del giorno (1995, premio Mondello opera prima), Libro naturale (1999) – confluiti in Una stagione continua (peQuod 2002) -, Il primo orizzonte (San Marco dei Giustiniani 2002), Solstizio (Mondadori 2014, premi Brancati Zafferana, Frascati, L’Aquila-Laudomia Bonanni). Del 2011 è il quaderno di traduzioni Gabbie per nuvole (Empirìa). Per Mondadori ha curato le poesie di Dario Bellezza (2015) e il Meridiano di Sandro Penna (2017); per la stessa collana ha tradotto John Keats (2019).


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