Matteo Meschiari “L’ora del mondo”

Matteo Meschiari Matteo Meschiari "L'ora del mondo" Hacca Edizioni

Matteo Meschiari
“L’ora del mondo”
hacca edizioni

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Una bambina nasce senza una mano e per questo motivo, forse, la abbandonano nelle Terre Soprane, le regioni sospese tra leggenda e geografia sotto i crinali dell’Appennino modenese. Si chiama Libera, e lo è in molti sensi. Inselvatichita, cresciuta nei boschi con i lupi, viene presa e ridotta alla norma, ma scappa. Sopravvive rubando cibo dalle case dei villeggianti. Continuerebbe così, ma l’Uomo-Somaro le affida un compito: ritrovare il Mezzo Patriarca Perduto. Se non lo farà, le Terre Soprane svaniranno, e loro, i Semidei, non potranno più dialogare con gli animali del mondo. Così Libera parte.

“Ti chiudono gli occhi e ti trascinano lì, nel vuoto. Non sai dove sei. Ti dicono: ‘Cammina’. Non vedi da pochi minuti e già il buio ti crolla addosso. Cammini e senti la pianta del piede appoggiarsi sul terreno, percepisci per la prima volta con attenzione le gambe in movimento. Le hai sempre mosse, hai sempre camminato, ma ora non solo te ne accorgi: lo vivi. Ti chiedi: ‘I miei occhi torneranno a posarsi sulle pianure, le lande, le colline?’ Eppure, cammini, sempre dritto, all’infinito, e in ogni istante senti il tuo corpo e ti chiedi ‘Esiste il mondo per chi non ha un corpo?’ E dunque cammini, inspiri ed espiri, verso l’ignoto, fino all’infinito, che poi finisce. Così mi sono sentito leggendo questa nuova opera di Matteo Meschiari. Il cammino, da lettore, era verso l’ignoto, il tempo era disgregato, lo spazio era denso di pericoli. Dove stavo andando? Chi erano queste creature che incontravo tra le pagine? Bevevo una tisana, e l’Uomo Salamandra bisbigliava alle mie orecchie: ‘Sei come Libera. Viaggi senza saperlo. Nessuno sa da quando. Nessuno sa per dove’. Che cos’è L’ora del mondo? A quale ora si riferisce il titolo e a quale mondo? Un mondo può avere una sua ora, una soltanto? Procediamo per immagini. Libera, la bambina senza mano, finalmente raggiunge l’Uomo-Somaro, che l’attende da novecentocinquant’ anni. Libera e il Mezzo Patriarca perduto. Libera e i buchi di stella. Libera e i luoghi: da Femmina Morta al Bosco della Barba. Libera e i Servitori Notturni: quando un’anima viene presa e lascia il suo corpo arrivano loro e la portano via. Libera e le visite ai giardini urbani di una Modena che non esiste: abbraccia la corteccia, sente il respiro. Ci sono testi che raccontano il mondo e testi che ti portano in un altro mondo. In questi ultimi, talvolta, lo spazio è infinito, il tempo è esploso, la luce muore. Sono, spesso, questi testi, un tuffo nell’ignoto, dove l’ignoto ci rivela un nuovo frammento di questo nostro passaggio terrestre. L’ora del mondo è una pietra lunare: esiste il mondo per chi non ha un corpo?” (Andrea Gentile)

Matteo Meschiari è professore associato di Geografia all’Università di Palermo. Oltre a numerosi articoli, ha scritto svariati libri di carattere saggistico e letterario: Sistemi selvaggi. Antropologia del paesaggio scritto (2008), Dino Campana. Formazione del paesaggio (2008), Terra sapiens. Antropologie del paesaggio (2010), Nati dalle colline. Percorsi di etnoecologia (2010), Spazi Uniti d’America. Etnografia di un immaginario (2012), Uccidere spazi. Microanalisi della corrida (2013), Geofanie. La terra postmoderna (2015), Antispazi. Wilderness Apocalisse Utopia (2015), Artico nero (2016), Geoanarchia. Appunti di resistenza ecologica (2017), Neghentopia (2017).

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