MARCO BALZANO

Conversazione di Livio Partiti con Marco Balzano "Pronti a tutte le partenze", Sellerio.

 


Pronti a tutte le partenze

 

MARCO BALZANO

PRONTI A TUTTE LE PARTENZE

SELLERIO


 

Pronti a tutte le partenze è la
storia di un lento, agitato risveglio. Sprofondati in una sonnolenza che
genera mostri, i protagonisti del romanzo cercano il coraggio di
sfidare il mondo per affrontare ognuno le proprie battaglie, e vincere
in fondo la stessa guerra. 

Il trentenne, in Italia, è un prodotto
tipico, un articolo originale. Forse non esiste altrove un carattere
altrettanto paradossale, forgiato dalla storia e dallo spirito dei
tempi, sospeso tra un’eterna e spossante giovinezza e un’infinita e
immutabile anzianità, magari dello spirito più che del corpo. Giuseppe,
il protagonista di questo romanzo, vive con consapevole, moderata
impazienza tale esitazione indefinita. È insegnante precario alle scuole
superiori di Salerno e provincia, ha studiato Lettere con passione a
tratti démodé, ha vinto un dottorato ancora da terminare e Dante è
l’amata materia della sua specializzazione. Non appena avrà un lavoro
fisso vuole sposarsi con Irene, con cui è fidanzato da qualche anno. La
casa è quasi pronta, la testa è a posto, e invece i guai arrivano tutti
assieme.

Irene lo tradisce e lo lascia su due piedi, il Ministero
della Pubblica Istruzione gli taglia le supplenze di italiano e latino.
Per fortuna Giuseppe ha una famiglia concreta, madre umile e tenace,
padre col cuore da rivoluzionario e cervello pieno di buon senso. Ed è
proprio papà Vittorio, mentre Giuseppe è sotto la finestra della ex
fidanzata a lanciare sassi, che convince il figlio a cambiare aria e ad
accettare un incarico di tre mesi nel Nord, a Milano.

Lassù di mondo
se ne apre un altro. La metropoli appare fosca, la scuola mediocre, gli
studenti disattenti. Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi: un
ingegnere cinese impiegato come tecnico in una multinazionale; un
marocchino che ha la moglie in patria e fa il cameriere in un ristorante
siciliano; un professore precario come lui, che viene dalle zone
terremotate dell’Abruzzo.

Diversissimi per origine, cultura,
formazione, i quattro si scoprono tremendamente simili: guadagnano lo
stesso niente, condividono il medesimo nulla e nutrono un identico
scontento.

Il mercato del lavoro e della disoccupazione ha di fatto
realizzato l’uguaglianza sociale, annullato le distanze, livellato i
desideri e le speranze. I quattro allora si prendono a cuore a vicenda,
si assistono, alimentano un fuocherello e poi un’energia che forse può
diventare una insperata forza di reazione. Tanto da spingerli a un lento
e agitato risveglio da una sonnolenza che genera mostri, alla ricerca
del coraggio di affrontare ognuno le proprie battaglie, e vincere in
fondo la stessa guerra.

Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come
insegnante di liceo. Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie Particolari in controsenso (Lieto Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo è Il figlio del figlio (Avagliano
2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria
Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012),
tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann.

 

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