Laura Pugno
“La metà di bosco”
Marsilio Editori
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Salvo Calvi, medico dell’Unità del Sonno che paradossalmente soffre d’insonnia, accetta l’invito di un amico sull’isola greca di Halki. Il sole dell’estate sembra placarlo, acquietare il ricordo della moglie e la figlia che ormai non fanno più parte della sua vita. Ma, dopo una gita in barca al vicino isolotto di Krev, una ragazza, Cora, cade in mare e scompare. Viene ritrovata qualche giorno dopo sulla spiaggia. Uccisa con un colpo d’arma da fuoco. Non è però un giallo quello che l’autrice va a costruire: piuttosto un viaggio di iniziazione al lutto insieme doloroso e quieto, disperato e senza sgomento. Con La metà di bosco Laura Pugno conferma il suo talento nel raccontare, con fredda dolcezza e limpidità allucinata, storie al limite: se nella Ragazza selvaggia e nell’ormai classico Sirene il confine era quello tra l’umano e l’animale, qui a essere esplorata è la variante angelo: una fantasmale, ma amica, sovraumanità.
Laura Pugno è nata a Roma. Ha pubblicato la raccolta di racconti Sleepwalking (Sironi 2002) e i romanzi Quando verrai (minimum fax 2009), Antartide (minimum fax 2011), La caccia (Ponte alle Grazie 2012) e La ragazza selvaggia (Marsilio 2016, Premio Selezione Campiello 2017). In poesia: Il colore oro (Le Lettere 2007), La mente paesaggio (Perrone 2010), Bianco (Nottetempo 2016) e I diecimila giorni: Poesie scelte 1991-2016 (Feltrinelli Zoom 2016); è inoltre inclusa nell’antologia einaudiana Nuovi poeti italiani 6 (2012). Oggi dirige l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
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