“Sono contento di scrollarmi di dosso una vecchia vita, ancora una volta, come tanto spesso è accaduto in questi anni. Vedo il soldato, l’assassino, il moribondo, il redivivo, il prigioniero, il viandante”.

“I libri non sono carta cucita a carta, parole aggiunte a parole. Sono la cenere della coscienza, legna con cui bruciare i mesi e gli anni della nostra vita.”

“La Divina Commedia non tanto sottrae tempo al lettore, quanto piuttosto gliene fa dono, al pari di una composizione musicale mentre viene eseguita. Nel suo allungarsi, il poema si va allontanando dalla propria fine, e la sua stessa fine sopraggiunge inaspettata, e suona come un inizio” – Osip Mandel’stam.