Franco Ferrarotti “L’uomo di carta”

Franco Ferrarotti Franco Ferrarotti "L'uomo di carta" Marietti 1820

Franco Ferrarotti
“L’uomo di carta”
Archeologia di un padre
Marietti 1820

www.mariettieditore.it

Marietti 1820 / 2020
Tra le più antiche aziende del settore editoriale, Marietti è nata a Torino, dove è rimasta per oltre 120 anni. Distrutta da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, si è trasferita prima a Casale Monferrato, poi a Genova, a Milano e, infine, nell’attuale sede di Bologna

«Sarai sempre e solo un uomo di carta». L’impietosa sentenza del padre che rimprovera al figlio l’amore per i libri riaffiora alla memoria a distanza di decenni e risuona involontariamente profetica. Nella Bassa Vercellese, fra i miasmi e i vapori delle risaie e gli squarci delle colline del Monferrato, si staglia la figura torva e silenziosa del padre. Un uomo che conosceva i nomi di tutti gli alberi e riusciva a stabilire ad occhio il peso di un cavallo, ma credeva solo in ciò che le sue robuste mani toccavano e odiava l’arroganza del sapere libresco. Nel suo testo più intimo e sofferto, Ferrarotti opera uno scavo quasi archeologico della figura del padre per elaborarne l’incolmabile distanza, salvarne la memoria e riconoscersi pienamente nella profezia dell’«uomo di carta».

«Quest’uomo piuttosto taciturno, che a occhio riusciva a stabilire con precisione il peso di un cavallo, si sbagliava, ovviamente, a proposito della mia tenuta vitale. Ed è bello constatare che anche i padri, qualche volta e forse più di una volta, si sbagliano. Poco più tardi, tuttavia, quando non ero neppure pubere, e mi sbirciava di sottecchi, vedendomi affondare e perdermi in mezzo ai quaderni, ai taccuini e ai libri aveva certamente ragione. Scuotendo il testone stempiato, farfugliava fra sé e sé, ma abbastanza distintamente perché lo potessi udire: “Poveretto, perso in mezzo alla polvere e agli scartafacci… Non sarai mai niente. Non diventerai niente. Sarai solo un uomo di carta”».

Franco Ferrarotti,professore emerito di Sociologia all’Università di Roma «La Sapienza» e direttore della rivista La Critica sociologica, è stato deputato indipendente al Parlamento italiano dal 1958 al 1963 e tra i fondatori, a Ginevra, del Consiglio dei Comuni d’Europa. Ha insegnato a Chicago, Boston, New York, Toronto, Mosca, Varsavia, Colonia, Parigi, Tokyo e Gerusalemme.


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