Francesco Annichiarico “Buio” Anna Kantoch

Anna Kantoch Anna Kantoch "Buio" Carbonio Editore, traduzione di Francesco Annichiarico

Francesco Annichiarico
traduttore di:
“Buio”
di Anna Kantoch
Carbonio Editore

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Francesco Annichiarico, traduttore di “Buio”

Dimessa da un sanatorio sul Baltico nel 1935, una donna senza nome giunge a Varsavia, accompagnata dal fratello maggiore Franciszek, per dimenticare il passato. Eppure, nel turbinio di colori e suoni e nel chiacchiericcio dei caffè, i ricordi riaffiorano prepotenti, riportando la protagonista al 1914, a Buio, l’amata tenuta dell’infanzia, che è stata anche lo scenario della misteriosa morte dell’attrice Jadwiga Rathe. Chi l’ha uccisa? E chi era davvero quella donna affascinante venuta dalla città, che attirava gli sguardi di tutti? A poco a poco la vicenda si ricompone, i dettagli si sommano per convergere, tra dubbi, sospetti, rivelazioni, in un’unica, scioccante verità. Con una prosa ricercata e ammaliante, in un fluire di piani temporali che si incrociano e si sovrappongono, Anna Kańtoch costruisce una storia torbida e audace, che parla di infanzia e di disagio psichico, di famiglia ed emancipazione, trascinando il lettore in un seducente labirinto psicanalitico, un vertiginoso viaggio nei recessi nella memoria.

Anna Kańtoch, classe 1976, si è laureata in lingua e letteratura araba presso l’Università di Cracovia. Membro del gruppo letterario Harda Horda, è considerata una delle voci più interessanti della letteratura polacca contemporanea e ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Ha pubblicato numerosi romanzi e racconti. Buio ha vinto il prestigioso premio Żuławski.


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