Federica Di Lella “Gli aerostati” Amélie Nothomb

Gli aerostati Federica Di Lella, traduttrice de "Gli aerostati" di Amélie Nothomb, Voland Edizioni

Amélie Nothomb
“Gli aerostati”
Traduzione di Federica Di Lella
Voland Edizioni

https://www.voland.it/

“La giovinezza è un’arte, ci vuole tempo per acquisirla.”

“Gli aerostati” di Amélie Nothomb, traduzione di Federica Di Lella

Dopo aver risposto a un annuncio Ange, brillante studentessa di filologia, inizia a dare ripetizioni a Pie, uno strano sedicenne, dislessico e incompreso dai genitori. Affascinato dalla matematica, Pie disprezza invece la letteratura. Sotto l’occhio vigile di Grégoire, l’autoritario padre del ragazzo, Ange si mette al lavoro incoraggiando Pie a leggere un classico dopo l’altro. Il rapporto tra i due diventa subito speciale, e anche Ange avrà qualcosa da imparare dal suo allievo… Con la scrittura folgorante a cui ci ha abituati, il 29° romanzo di Amélie Nothomb è una celebrazione della lettura e della giovinezza, con una sfumatura noir.

“Gli aerostati”, così comincia:
Ancora non sapevo che Donate apparteneva a quel genere di persone che si irritano per un nonnulla. I suoi rimproveri mi facevano sprofondare nella vergogna.
– Non si lascia il bagno in questo stato – mi disse.
– Scusa! Che ho fatto?
– Non ho toccato niente. Devi rendertene conto da sola.
Andai a vedere. Non c’erano pozze d’acqua sul pavimento, né capelli nel piatto della doccia.
– Non capisco. Mi raggiunse sospirando.
– Non hai tirato la tenda della doccia. Come vuoi che si asciughi se rimane piegata a soffietto?
– Ah, sì.
– E non hai chiuso il flacone dello shampoo.
– Ma è il mio.
– E allora?
Chiusi quello che io non chiamavo flacone, ma semplicemente shampoo. Mi mancava l’abbiccì delle buonemaniere, era chiaro.
Me le avrebbe insegnate Donate. Avevo solo diciannove anni. Lei ne aveva ventidue. Ero ancora in un’età in cui quella differenza risulta significativa.
A poco a poco mi resi conto che si comportava così con la maggior parte delle persone. Al telefono la sentivo ribattere ai suoi interlocutori:
– Le sembra normale parlarmi con questo tono?
Oppure:
– Non accetto di essere trattata in questo modo.
Riattaccava. Le chiedevo cos’era successo.
– Come ti permetti di ascoltare le mie telefonate?
– Non ascoltavo, ho sentito.

Amélie Nothomb
Nata a Kobe, Giappone, nel 1967 da genitori diplomatici, oggi vive tra Bruxelles e Parigi.
Scrittrice di culto non solo in Francia – dove ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino, il romanzo che l’ha subito imposta – pubblica un libro l’anno, scalando a ogni uscita le classifiche di vendita.
Innumerevoli gli adattamenti cinematografici e teatrali ispirati ai suoi romanzi e i premi letterari vinti, tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo, e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore.
Sete, uscito in Francia nel 2019, è arrivato secondo al Prix Goncourt dello stesso anno.
Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Voland.


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