Daniela Di Sora

Elena Rževskaja "Memorie di un'interprete di guerra", traduzione Donatella Di Sora, Voland Edizioni.

Elena Rževskaja
Memorie di una interprete di guerra
traduzione di Daniela Di Sora

Mosca, ottobre 1941. Sono passati quattro mesi dall’attacco della Germania hitleriana all’URSS. Elena Rževskaja, ventiduenne, lascia la fabbrica di orologi dove lavora e si iscrive a un corso per interpreti militari. Inizia un’avventura che la porterà a diventare testimone attenta e partecipe della guerra, in un movimento continuo che attraverso cittadine e villaggi sconvolti dal conflitto la condurrà al fronte, e infine a Varsavia e a Berlino. Ed è qui, nel suo ruolo di interprete militare, che la giovane Elena si troverà nel maggio del ’45 al centro della misteriosa vicenda del riconoscimento del corpo carbonizzato di Hitler, di cui Stalin non informa neanche il maresciallo Žukov, comandante dell’Armata Rossa che entra vittoriosa in Berlino. E a questo punto il libro da avvincente narrazione diventa anche un ineludibile documento storico che contribuisce a chiarire una delle vicende più oscure della Seconda guerra mondiale.
Il libro è arricchito da un inserto fotografico con immagini d’epoca di proprietà dell’autrice.

Elena Rževskaja, pseudonimo letterario di Elena Moiseeva Kagan, è nata a Gomel in Bielorussia nel 1919 da famiglia ebrea poi trasferitasi a Mosca. Nel ’41 si unisce all’Armata Rossa, che combatte contro il nazismo, in qualità di interprete di guerra dal tedesco. Prende parte alla sanguinosa battaglia di Ržev (in ricordo degli scontri che si svolgono intorno alla città adotterà lo pseudonimo con il quale firmerà tutti i suoi libri) e con la Terza Armata, presso cui presta servizio, partecipa all’assalto di Berlino. Nel 1961 pubblica la sua storia con il libro Vesna v šineli (Primavera col pastrano addosso). Scrive poi Berlin, maj 1945, uscito in italiano con il titolo La fine di Hitler fuori dal mito e dal romanzo giallo (1965). Nota in Russia anche come scrittrice di racconti e novelle, Elena Rževskaja ha ricevuto la medaglia d’oro dell’Unione degli Scrittori Russi e il premio Andrej Sacharov. Attualmente vive a Mosca.

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