Chiara Saraceno “Festival Filosofia” Povertà educativa

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Chiara Saraceno
“Festival Filosofia”

https://www.festivalfilosofia.it/

Festival Filosofia, Sassuolo
Venerdì 16 settembre 2022, ore 18:00
Lezione Magistrale di Chiara Saraceno
Povertà educativa
Una lesione all’art. 3 della Costituzione

Cosa si intende per povertà educativa? Quale riflessione costituzionale, sociale e morale solleva?

Chiara Saraceno ha insegnato Sociologia della famiglia presso l’Università di Torino, è professoressa emerita presso il Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino, nonché membro onorario del Collegio Carlo Alberto di Torino. Si è occupata di mutamenti familiari e politiche della famiglia, della condizione femminile con particolare attenzione per la questione dei tempi di lavoro, di sistemi di welfare e delle politiche di contrasto alla povertà. Consulente dell’Unicef, dell’Ue, dell’Ocse e di altri organismi internazionali, dal 1999 al 2001 ha presieduto la commissione d’indagine sull’esclusione sociale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra le sue opere recenti: I nuovi poveri. Politiche per le disuguaglianze (con P. Dovis, Torino 2011); Il welfare. Modelli e dilemmi della cittadinanza sociale (Bologna 2013); Eredità (Torino 2013); Il lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi (Milano 2015); Mamme e papà. Gli esami non finiscono mai (Bologna 2016); L’equivoco della famiglia (Roma-Bari 2017); Quando avere un lavoro non basta a proteggere dalla povertà (Firenze 2020); La povertà in Italia. Soggetti, meccanismi, politiche (con D. Benassi, E. Morlicchio, Bologna 2022).

Chiara Saraceno, David Benassi, Enrica Morlicchio
“La povertà in Italia”
Il Mulino Editore

https://www.mulino.it/
Soggetti, meccanismi, politiche
Il libro esplora le dimensioni strutturali della povertà nel nostro paese in un’ottica comparata. La povertà è un fenomeno multidimensionale, prodotto dall’interazione di una pluralità di elementi e non legato soltanto alla mancanza di lavoro. Ne sono corresponsabili, in Italia, la crescente precarietà del mercato del lavoro, i bassi tassi di occupazione femminile, la frammentazione e l’eterogeneità del sistema di protezione sociale, la scarsa e diseguale disponibilità di servizi di conciliazione famiglia-lavoro, le forti differenze territoriali. Un quadro reso ancora più difficile dalle due crisi che hanno caratterizzato i primi vent’anni del secolo, quella finanziaria del 2008 e quella pandemica. In assenza di politiche che agiscano sull’intero complesso di questi fattori, il solo aumento dell’occupazione non è sufficiente ai fini di una riduzione della povertà.


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