Leonardo Castellucci “La città provvisoria”

Leonardo Castellucci Leonardo Castellucci, Cinquesensi Edizioni, "La città provvisoria" di Franco Vegliani

Leonardo Castellucci
“La città provvisoria” di Franco Vegliani
Cinquesensi Edizioni
www.cinquesensi.it

Un romanzo scritto all’inizio degli anni Settanta. La cronaca minuziosa dell’unico sopravvissuto di un’impresa spaziale clandestina volta a scoprire un astro di cui resterà ignoto il nome. Il protagonista, in compagnia di una guida autoctona che conosce la Terra per averla più volte visitata, affronta un viaggio esperienziale in un mondo utopico dove non esiste un potere esecutivo e dove ogni regola è volta all’armonia tra gli uomini. Una grande metafora sul potere e sulla libertà come irraggiungibile chimera.

In apertura, Una testimonianza di Claudio Magris.

Franco Vegliani è stato uno scrittore di grande e appartata intensità, raro esempio di autentico scrittore che ha scritto solo quando ne ha sentito la necessità e la verità. Un autore che ho amato sin dalla prima lettura, un amore che cresce nel tempo. Vegliani forse non ha ancora avuto – per il suo riserbo alieno da ogni facile effetto e da ogni autostilizzazione – il riconoscimento e la fama che merita e che certo avrà. Li avrà per la sua voce discreta e inconfondibile, per la tersa nitidezza con la quale narra e fa emergere i chiaroscuri, le ambiguità della vita e della storia.

Prefazione e nota critica: Patrizia C. Hansen.

I testi inediti che questa opportuna pubblicazione offre alla fruizione dei lettori riveleranno a quanti ricordino i più noti romanzi di Franco Vegliani nuove ed anche impreviste ambientazioni, scenari e prospettive molto diversi, fors’anche stranianti, per contenuti e intonazione, rispetto alla sua narrativa sinora nota. Un altro Vegliani, parallelo – per così dire – rispetto alla sua produzione conosciuta, parallelo come la realtà che in queste pagine egli immagina adiacente alla dimensione nella quale gli uomini credono di vivere e di agire: e che per immediati inquietanti motivi risulta a noi, qui e ora, incredibilmente famigliare.
La lettura dei 18 dettagliati articoli della Costituzione della comunità di Kapra, introduce in una dimensione apparentemente astratta, dalle logiche incoerenti ma neppur tanto sottilmente oppressive, che descrivono una collettività rigidamente governata da norme tanto puntigliosamente stilate quanto del tutto contraddittorie in sé, giacché i singoli, minuziosi articoli prevedono obblighi e interdizioni spesso palesemente contrastanti o del tutto ininfluenti sui comportamenti dei suoi abitanti. Uno spazio, questo della comunità che lo scrittore descrive, privo di tempo e di dimensioni riconoscibili, di coordinate certe, come peraltro precisa l’illuminante incipit: «Kapra non è situata», così fluttuante in un’indeterminatezza che si è data per esercitare una severa equidistanza dagli estremi, che pare essere il suo severo obiettivo.

FRANCO VEGLIANI (1915-1982)
Franco Vegliani nasce a Trieste il 17 febbraio 1915. Frequenta le scuole elementari ad Abbazia, il ginnasio e il liceo a Fiume, l’università a Bologna e comincia a collaborare ad alcune riviste. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale viene assegnato alle truppe italiane in Africa dove verrà fatto prigioniero dagli inglesi nel 1942 e viene rilasciato solo nel 1946. Durante la prigionia legge molto e scrive alcuni racconti. Rientrato in Italia diventa giornalista presso il settimanale Tempo. Nel frattempo comincia a scrivere e pubblicare: Malaparte biografia dello scrittore, Processo a Volosca, La frontiera, La carta coperta.
Il 31 luglio 1982 muore improvvisamente a Malcesine sul lago di Garda, dove è sepolto.
Nel 1986 viene pubblicato postumo Lettere in morte di Cristiano Bess.
I suoi romanzi principali sono stati ripubblicati dalla casa editrice Sellerio tra il il 1988 e il 1996 con l’aggiunta dell’inedito Storie di Animali. La Frontiera è stato tradotto in francese, spagnolo e croato.

Leonardo Castellucci
giornalista, scrittore
Dall’85 all’88 è il secondo responsabile delle pagine della cultura di Paese Sera, redazione Toscana. Dal ’90 al ’94 sposta gran parte della sua attività a Milano dove lavora per il gruppo Il Corriere della Sera, Einaudi, Electa, RCS Rizzoli, Mondadori, Alinari e Rusconi Idea Libri. Nel ’95, tornato a Firenze, continua la sua attività di autore e consulente iniziando anche un’attività di editore. Dal 2010 è direttore editoriale della casa editrice CInquesensi.

Cinquesensi
Dal 2010 Cinquesensi è editore di libri, di argomenti inerenti ai due mondi paralleli della cultura artistica e non solo e del gusto, declinato a partire dalla civiltà del cibo fino all’educazione della buona alimentazione. Ha avuto modo di mettersi in luce seguendo un proprio, originale percorso editoriale basato su scelte che tenessero conto del difficile momento che il mondo attraversa, della sempre più difficile sfida che il mercato propone.
In soli 5 anni di attività sono state varate due collane di successo, curati e realizzati i cataloghi di alcune importanti mostre d’Arte in Italia e all’estero, realizzati dei grandi libri evento illustrati per marche italiane che rappresentano il nostro Paese nel mondo.
Quaranta titoli, molti dei quali hanno riportato un lusinghiero favore da parte della critica con recensioni sui quotidiani, settimanali e mensili di maggior prestigio: dal Corriere della Sera, a La Repubblica, dal Sole 24 Ore, a La Stampa, da Panorama, al Venerdì di Repubblica, da Io Donna del Corriere della Sera, a Ddonna di Repubblica. E ancora recensioni su programmi Rai di fascia nazionale quali Eat Parade.

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