Filippo Ghisi “Cityteller”

Filippo Ghisi Filippo Ghisi Cityteller

Filippo Ghisi
“Cityteller”
www.cityteller.it

Andare a Marsiglia leggendo “Chourmo” di Jean Claude Izzo, rivivere a Napoli i momenti felici di Goethe nel suo viaggio in Italia, scoprire Torino con gli occhi di Nietzsche, De Amicis, Gozzano, Soldati. Il turismo poetico-letterario non ha confini. Da un gruppo di viaggiatori torinesi innamorati dei libri nasce Cityteller , l’applicazione (per ora studiata solo per smartphone, nelle due versioni per Apple e per Android, visibile anche da iPad e tablet) che fa da Cicerone nelle città con le pagine più suggestive degli scrittori di ieri e di oggi.

“Abbiamo voluto creare una mappa geo-emozionale, per conoscere i luoghi attraverso i libri e i libri attraverso i territori”, spiegano Fabrizio Parodi e Lorena Petriccione. Insieme a Gabriele Orlandi e Filippo Ghisi hanno ottenuto il sostegno dell’Incubatore del Politecnico, che li ha riconosciuti come start up su cui scommettere. L’invenzione si propone di scavalcare a piè pari le tradizionali guide turistico-letterarie di carta, riunendole in una sola applicazione digitale dal carattere “social”. Per ora, le citazioni non sono molte. L’obiettivo è di farle crescere giorno dopo giorno, come già è accaduto in queste prime settimane, grazie all’amore per la lettura degli utenti.

Il principio di Cityteller (app gratuita) non è quello di una pubblicazione fatta e finita, bensì di una piattaforma in progress, in cui chi la utilizza carica la propria citazione, magari fotografando il luogo preciso nominato dall’autore e tentando di ricreare l’atmosfera originale. Ciascuno diventa Cicerone per gli altri. “È un meccanismo attraverso il quale il reale dà concretezza all’immaginazione, la fa specchiare nella realtà in cui nasce”, dicono gli inventori. L’invio della “quotation” da parte degli utenti più avvenire tramite mail o canali social tradizionali, Facebook, Twitter, Instagram.

I protagonisti sono i libri. “Puntiamo a una collaborazione stabile con gli editori italiani – continuano -, e infatti fin dall’inizio abbiamo pensato l’applicazione con uno spazio per il link al volume e recensione”.

fonte: La Stampa

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