ERNESTO FERRERO

Conversazione di Livio Partiti con Ernesto Ferrero

 

ERNESTO FERRERO

"LEZIONI NAPOLEONICHE"

Sulla natura degli uomini, le tecniche di buon governo e l'arte di gestire le sconfitte.

MONDADORI

 

 

Napoleone non è soltanto l'icona vivente dell'eroe guerriero, come Cesare e Alessandro. La sua immagine più sorprendente, e per noi oggi più affascinante, è quella del grande organizzatore e manager che porta nell'esercito e nello Stato una mentalità imprenditoriale, il sapiente motivatore di uomini, l'inventore delle tecniche della comunicazione e del consenso di massa. Il genio empirico che conosce la psicologia degli uomini e apre le carriere al merito. L'intenditore di libri e di teatro che trasforma la cultura in strumento di buon governo, creando il Louvre.
Il politico spregiudicato e lo statista lungimirante che mette in pratica le teorie di Machiavelli. Ma anche il vinto che a Sant'Elena ribalta la sconfitta nella vittoria che nessuno potrà più strappargli costruendo la leggenda romantica del martire e del liberatore di popoli. È questo Napoleone inventore della modernità che Ernesto Ferrero racconta in questo trattatello: sei "lezioni" intessute di detti memorabili, illuminazioni e spunti che sorprenderanno i curiosi di cose storiche e gli appassionati cultori di Napoleone e offriranno molti motivi di riflessione e quanti hanno responsabilità pubbliche e private.

 

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ERNESTO FERRERO

 

 

 

Ernesto Ferrero, (Torino 1938) critico, saggista e narratore, ha lavorato a lungo nell'editoria e dal 1998 è direttore della Fiera internazionale del libro a Torino. Ha pubblicato Cervo bianco (Mondadori 1980), Dizionario storico dei nuovi gerghi italiani (Mondadori 1972 e 1991), Album Calvino (con L. Baranelli, Mondadori 1995), Barbablù. L'incredibile storia di Gilles de Rais (Piemme 1997), N. (Einaudi 2000, premio Strega), L'anno dell'indiano (Einaudi 2001) e Lezioni napoleoniche (Mondadori 2002). Traduttore di Céline e di Flaubert, collabora a "La Stampa".

 

 

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