Alberto Garlini
Premio Hemingway
Lignano Sabbiadoro
Il Premio Ernest Hemingway di Lignano Sabbiadoro è un prestigioso evento letterario giunto nel 2016 alla XXXII edizione. Ma è anche l’occasione per scoprire o ritrovare lo scenografico approdo di uno degli scrittori più noti e amati di sempre. Lignano e la sua laguna furono il buen retiro di Hemingway in periodi diversi della sua vita: una scelta non casuale. L’autore de ‘Il vecchio e il mare’ amava profondamente Venezia e proprio “via laguna” nacque il suo speciale rapporto con la piccola penisola friulana, tra Venezia e Trieste, che lo scrittore amava definire come ‘La Florida d’Italia’.
In segno di ringraziamento, Lignano ha dedicato ad Ernest Hemingway il suo parco pubblico e istituito il premio che vanta un albo d’oro di altissimo profilo.
PREMIO HEMINGWAY 2016 – I VINCITORI
LUIS SEPULVEDA
Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. Fin da giovanissimo partecipa molto attivamente al movimento popolare che porterà Salvador Allende alla presidenza cilena. Dopo il colpo di stato del 1973 è arrestato e imprigionato nel carcere di Temuco, dal quale viene liberato grazie ad Amnesty International. A partire dal 1977 viaggia in diversi paesi dell’America latina e nel 1980 si stabilisce in Europa. Vive prima ad Amburgo, poi a Laufenburg, quindi a Parigi, per approdare infine a Gijón, in Spagna. Nel 1989 il suo libro Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, ambientato nella selva amazzonica, diventa un successo internazionale, seguito da altri romanzi e racconti che hanno incantato generazioni di lettori e sono stati tradotti in 48 lingue. Oltre agli innumerevoli premi ottenuti in diversi Paesi, ha ricevuto la laurea honoris causa dalle Università di Tolone e di Urbino, ed è Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Guanda.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway per la letteratura va a Luis Sepúlveda per avere raccontato nelle sue opere, con maestria narrativa e poetica, il destino dei popoli oppressi, guardando alle cause dell’emancipazione e dell’ecologia con un occhio attento a ogni diversità. Alla ricerca di una forma che potesse esprimere in modo metaforico e pregnante la crisi e i valori del nostro tempo, Sepulveda si è accostato alla favola, che nelle sue mani diventa una potente allegoria del destino del mondo contemporaneo.
MASSIMO CACCIARI
Massimo Cacciari, nato a Venezia nel 1944. È professore emerito di filosofia all’università San Raffaele di Milano. Tra i numerosi riconoscimenti del suo lavoro le lauree honoris causa in Architettura, Scienze Politiche, Filologia Classica, i premi “Hannah Arendt”, “Francesco De Sanctis”, quello dell’accademia di Darmstadt e la medaglia d’oro della “Casa de Bellas Artes” di Madrid. È stato condirettore di alcune riviste che hanno caratterizzato il dibattito culturale italiano da “Contropiano” a “Laboratorio politico”, da “angelus novus” a “il centauro”. Ha pubblicato in Italia e all’estero numerosi libri, da Krisis del 76, a Icone della legge (1985), dal dittico sull’idea d’Europa Geofilosofia dell’Europa e L’arcipelago), a Dell’inizio, Della cosa ultima, Labirinto filosofico.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway per il pensiero va a Massimo Cacciari per il suo pensiero rigoroso e coerente che, con il suo ultimo saggio, Labirinto filosofico, ci ha portato all’origine dei diversi discorsi sulla “fine della filosofia” che caratterizzano tanto pensiero dell’Occidente: la “sentenza” hegeliana che la philosophia cessi di chiamarsi “amante” e si affermi come puro sapere.
AHARON APPELFELD
Aharon Appelfeld, Classe 1932, è nato a Czernowitz, Bucovina, da una famiglia ebrea. E’ sopravvissuto alla shoah fuggendo e nascondendosi a lungo nei boschi, per approdare finalmente alla salvezza in Israele. Ha insegnato letteratura ebraica all’università Ben Gurion a Be’er Sheva’. È membro dell’American Academy of Arts and Sciences. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Guanda ha pubblicato Badenheim 1939, Storia di una vita, Paesaggio con bambina, Un’intera vita, L’amore, d’improvviso, Il ragazzo che voleva dormire, Fiori nelle tenebre, Una bambina da un altro mondo e Oltre la disperazione.
MOTIVAZIONI
Il premio Hemingway “la vita e l’opera” va Aharon Appelfeld perché nei suoi libri, attingendo in gran parte a materiale autobiografico, ha raccontato un mondo che rappresenta un imprevisto capovolgimento culturale rispetto allo scetticismo e al vuoto che dominano l’orizzonte contemporaneo. Soldato ai tempi di Rabin e Dayan, Appelfeld testimonia con la letteratura che una bellezza c’è, che il reale non è solo il male che ci raggiunge, ma il Mistero di Dio e della fede.
GEORGE TATGE
George Tatge è nato a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano. Ha trascorso l’adolescenza tra l’Europa ed il Medio Oriente prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Laureato in letteratura inglese, incominciò a studiare la fotografia con l’ungherese Michael Simon. Si trasferì in Italia nel 1973. La sua prima mostra in Italia è stata alla Galleria Il Diaframma di Milano nel 1973. Il primo libro, “Perugia terra vecchia terra nuova”, usciva nel 1984. Da allora ha presentato mostre in America ed in Europa e le sue opere fanno parte di collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum di New York, del George Eastman House di Rochester, del Houston Museum of Fine Arts, del Centre Canadien d’Architecture a Montreal, del Helmut Gernsheim Collection a Mannheim, e della Maison Européenne de la Photographie di Parigi. Dal 1986 a 2003 è stato dirigente tecnico-fotografico della Fratelli Alinari di Firenze, per la quale ha condotto campagne fotografiche su tutto il territorio italiano pubblicate in numerosi volumi. Tra le mostre più importanti: The American Academy a Roma nel 1981 (solo), il MASP di Sao Paulo, Brasile nel 1988 (solo), la Biennale di Venezia nel 1995, il Museo Peggy Guggenheim di Venezia nel 2005, il Reiss-Engelhorn Museum a Mannheim nel 2003, The George Eastman House a Rochester nel 2004, e il MAXXI di Roma nel 2007.
MOTIVAZIONI
Fedele alla fotografia monocromatica, quale strutture essenziale dell’immagine, George Tatge, con il fotolibro “Italia Metafisica” (Contrastobooks), ha offerto una lettura sintetica e suggestiva del paesaggio italiano neo-archeologico, lungo il Grand Tour, secondo un singolare schema di lettura “metafisica”, che ne drammatizza il significato, alterando quello storico, tradizionale e romantico, nella poetica linguistica della new topography.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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