Claudia Attimonelli, Vincenzo Susca
“Un oscuro riflettere”
Black Mirror e l’aurora digitale
Mimesis Edizioni
www.mimesisedizioni.it
Claudia Attimonelli, Vincenzo Susca “Un oscuro riflettere”
“I’ll be your mirror
Reflect what you are,
in case you don’t know”
Velvet Underground, I’ll be your mirror
https://www.youtube.com/watch?v=dMeZCPbM6bA
“E’ questo il miracolo: che un frammento del mondo, la coscienza dell’uomo, si arroghi il privilegio di esserne lo specchio. Ma questo non porterà mai a una verità oggettiva, perché lo specchio fa parte dell’oggetto che esso riflette.”
Jean Baudrillard Il patto di lucidità o l’intelligenza del male
Black Mirror è uno show, un museo, una prigione, un’opera d’arte e un videogioco privo di discontinuità tra l’esterno e l’interno, il sé e l’altro, l’organico e l’inorganico. È il mondo in cui abitiamo, dove tecnica, algoritmi e reti sociali prevalgono sugli individui annichilendo l’autonomia, la razionalità e l’antropocentrismo su cui si è fondata la cultura occidentale. La società del futuro descritta dal serial televisivo inglese con fosche e visionarie premonizioni esprime in modo parossistico quello che stiamo già vivendo: la distopia nel nostro quotidiano. Si tratta di una fantascienza più reale della realtà. Un suo esame approfondito consente non solo di scorgere il nostro tempo in quanto catastrofe, ma soprattutto di comprendere ciò che sta sorgendo dalle ceneri dell’umanesimo e della modernità: troll, sexting, cancel culture, predictive analytics e surrogati dell’umano. Siamo nel cuore della tragedia, ma qualcosa resiste, nasce e prolifera tra i frammenti del passato… Piaccia o meno, l’opera di Charlie Brooker svela i primi bagliori dell’aurora digitale.
Claudia Attimonelli è ricercatrice all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dove insegna Studi visuali e multimediali e Semiologia del cinema e degli audiovisivi. È responsabile del progetto MEM – Mediateca Emeroteca Musicale. Tra le sue pubblicazioni: To be continued (2011); Underground Zone (2011); Techno: ritmi afrofuturisti (2018).
Vincenzo Susca dirige il Dipartimento di Sociologia dell’Università Paul-Valéry di Montpellier, dove insegna Mediologia e Sociologia dell’immaginario. È autore di vari libri, tradotti in diverse lingue, tra cui: À l’ombre de Berlusconi (2006); Ai confini dell’immaginario (2006); Ricreazioni (2009); Gioia tragica (2010); Les affinités connectives (2016).
Per i tipi di Mimesis i due autori hanno scritto: Pornocultura (2016), pubblicato altresì in francese, portoghese e spagnolo.
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