Vincenzo Ostuni #paroleorrende

Vincenzo Ostuni Vincenzo Ostuni, #paroleorrende, Tic Edizioni

Vincenzo Ostuni
#ParoleOrrende
Tic Edizioni

Scrittori in Città – Cuneo
Le parole che diciamo, le parole che ci dicono

16 novembre 2016 – ore 18
Non abbiamo dubbi: le parole sono qualcosa che diciamo. Eppure, a volte – basta solo ascoltare e ascoltarsi – si ha la sensazione che le parole si guadagnino una loro autonomia trasformandosi in qualcosa che letteralmente “ci dice”. Accade quando il nostro discorso – quello privato se non intimo, quello pubblico se non politico – si riempie di stereotipi. Da due ottiche leggermente diverse, tanto Giuseppe Culicchia in Mi sono perso in un luogo comune (Einaudi) quanto Vincenzo Ostuni in Parole orrende (Tic Edizioni) hanno repertorizzato una serie di clichés che affollano il nostro modo di parlare. L’esito del loro lavoro è al contempo affascinante ed esilarante. Modera Saverio Simonelli.

Paroleorrende magnetiche

#paroleorrende è l’hashtag con cui, su Twitter e Facebook, Vincenzo Ostuni raccoglie da anni i vezzi più diffusi tra i parlanti.
Ripetute in maniera stereotipata, a volte arbitraria, da un numero crescente di parlanti, le #paroleorrende sbaragliano i sinonimi più appropriati, a dispetto dell’aderenza al contesto e della correttezza grammaticale.
www.ticedizioni.it

Puoi mischiarle e attaccarle su qualunque superficie di metallo. Per ricomporle in un guazzabuglio giocoso, hai a disposizione campi semantici e registri eterogenei, parole tratte dalle lingue speciali e dai gerghi.

Le combinazioni possibili sono infinite e tutte orrende. 
Il ricavato della vendita delle #paroleorrende magnetiche andrà devoluto interamente all’Accademia della Crusca.

Ascolta Vincenzo Ostuni #ParoleOrrende” su Spreaker.

Vincenzo Ostuni
È nato nel 1970 a Roma, dove ha studiato (laurea in psicologia, dottorato in filosofia) e vive. Redattore di minimum fax, poi editor di saggistica e in seguito direttore editoriale di Fazi, dal 2008 lavora per Ponte alle Grazie come editor di saggistica e narrativa.
Negli anni Novanta ha fondato il Laboratorio Aperto di Ricerca Poetica e ha fatto parte della redazione della rivista Dàrsena. Nel 2004 ha pubblicato Faldone zero-otto (Oèdipus). Nel 2009 è stato fra i vincitori del Premio Delfini. Faldone zero-venti è uscito per Ponte Sisto nel 2012. Una scelta dal Faldone zero-trentanove è stata pubblicata in volume da Aragno nel 2014, con il titolo Faldone zero-trentanove. Estratti 2007-2010, I. Nel 2014 ha terminato il Faldone zero-sessanta, novantotto-novantanove.
Ha curato Poeti degli anni Zero, che antologizza tredici autori contemporanei (L’Illuminista, n. 30 del 2010; nel 2011 ristampato in volume dal medesimo editore, Ponte Sisto). È stato fra gli animatori della rassegna di letteratura ESCargot, tra i fautori di Generazione TQ e redattore del Caffè illustrato.
fonte: www.faldone.it

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