Simone Gambacorta
“Appartenere alle parole”
Michele Prisco uomo e scrittore
Galaad Edizioni
galaadedizioni.com
Quella di Michele Prisco (Torre Annunziata, 1920 – Napoli, 2003) è una narrativa dove una raffinata caratura stilistica si fonde con una grande capacità d’intreccio e con una sottile sensibilità psicologica. Dello scrittore che nel 1966 vinse il Premio Strega col romanzo Una spirale di nebbia tracciano in questo libro d’interviste un ritratto a più voci Luca Desiato, Andrea Di Consoli, Giuseppe Lupo, Enzo Verrengia e Diego Zandel. Scrittori che lo hanno incontrato, conosciuto, ascoltato e soprattutto letto. Alle loro parole si unisce lo sguardo della figlia Annella, che racconta un Prisco più privato, legato alla famiglia, agli amici e ai riti quotidiani della scrittura. L’autore che esordì nel 1949 con la raccolta di racconti La provincia addormentata, e che firmò romanzi come Gli eredi del vento, I cieli della sera, Gli ermellini neri e Lo specchio cieco, torna in queste pagine nella pienezza della sua appartenenza alle parole. Un’appartenenza che, nella seconda parte del volume, è illustrata da quattro scritti dello stesso Prisco.
Simone Gambacorta, è nato nel 1978 a Torino e da sempre vive a Teramo. Giornalista, scrive dal 2001 di libri e letteratura. Dall’agosto 2012 cura le pagine culturali del quotidiano di Teramo “La Città”. Dopo aver diretto dal 2006 al 2008 il Festival letterario Lib[e]ri, in qualità di segretario ha diretto il “Premio Teramo per un racconto inedito” nelle edizioni 2012 e 2013. Fa parte della redazione di “Smerilliana”. Con Galaad ha pubblicato alcuni libri, fra cui Short reviews. Note minime di un cronista letterario e Scritti sbagliati. Interventi senza scopo di esattezza sulla letteratura e altre questioni.
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