Sergio Ariotti “Festival delle Colline”

Sergio Ariotti Sergio Ariotti "Festival delle Colline"

Sergio Ariotti
“Festival delle Colline”

festivaldellecolline.it

Fino al 22 giugno 2018 è in programma la 23ª edizione di Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi. Ideata e progettata dall’Associazione Festival delle Colline Torinesi, è realizzata in sinergia con la Fondazione Teatro Piemonte Europa, con la quale ha preso vita un nuovo progetto sul contemporaneo, legato all’innovazione e alla ricchezza delle espressioni artistiche.

Il Festival 2018, che propone appuntamenti internazionali di rilievo con una rinnovata attenzione alla drammaturgia contemporanea, ha come tema il viaggio, in tutte le sue declinazioni: dalle migrazioni, storiche o contemporanee, ai viaggi della mente, dai tragitti verso la definizione di una identità sessuale al flusso di memoria e di esperienze tra le generazioni.
Il Festival, diretto da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, presenta autori, registi, interpreti e compagnie di Francia, Svizzera, Spagna, Grecia, Romania, Iran, Costa d’Avorio e Italia. Ventitrè gli spettacoli, otto le prime nazionali, tante le collaborazioni fra le quali quelle con Teatro Stabile di Torino, Piemonte dal Vivo, Casa del Teatro Ragazzi e con altre istituzioni non teatrali come il Museo Nazionale del Cinema e la Fondazione Merz.

Per il programma completo e tutti i dettagli:
festivaldellecolline.it


“Fluctus è una parola latina che significa onda. Sono le onde del mare che sospingono verso l’Europa molte migliaia di profughi africani, o li respingono, li inghiottono durante pericolose, assurde, traversate. Anche coloro che non arrivano dal mare, altri migranti, sembrano disegnare sulle cartine geografiche del pianeta con il loro movimento un succedersi di onde. Il termine fluctus è pure utilizzato per identificare strutture geologiche ondulate. È giusto pensare che le società contemporanee, la comunità italiana stessa, siano segnate, come le rocce, da queste ondate di nomadismo. L’identità europea è stata modificata profondamente dalla presenza di tanti viaggiatori e lo sarà in futuro. Essi non sono un mondo a parte, ma una parte del nostro mondo. Quanti altri viaggi vengono compiuti dentro le nostre teste, per affrancare, rivendicare, proclamare le nostre identità. Questo progetto triennale vuole provare a sommare, sovrapporre onda a onda, viaggio a viaggio, l’onda di Fluctus e l’onda di una qualche nuova sperimentazione teatrale (non a caso si usa ancora definire “nouvelle vague”, nuova onda, il giovane teatro, come il cinema francese della fine degli anni ’50). “

Sergio Ariotti


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