Michela Nacci “Il volto della folla”

Michela Nacci Michela Nacci "Il volto della folla" Il Mulino Editore

Michela Nacci
“Il volto della folla”
Soggetti collettivi, democrazia, individuo
Il Mulino Editore

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Unanime, istintiva, emotiva, sempre irrazionale e spesso violenta: che si tratti di assembramenti politici, religiosi o ludici, nella folla l’individuo si fonde con gli altri, forma un corpo unico e gigantesco. «Gli uomini nella folla si sentono una cosa sola» scrive Elias Canetti. Proprio per questo fa paura: perché fagocita l’individuo e il suo giudizio, distrugge la sua volontà e il suo autocontrollo. Il libro analizza il momento – l’ultimo quarto dell’Ottocento – in cui la folla viene costruita dalla psicologia collettiva e rappresentata nella grande letteratura europea, per poi porsi domande che ci riguardano da vicino: parlare di folla significa automaticamente criticare la democrazia? È possibile pensare la folla non solo in modo negativo? In che modo la folla trasforma la politica e noi stessi?


“Oggi il fenomeno della folla è sotto i nostri occhi. Qualcuno si chiederà dove e come, e ha ragione di farlo: nelle società occidentali la folla è un fenomeno residuale. Salvo il concerto (occasionalmente) e la gara sportiva (più di frequente), le nostre sono società composte da individui, gruppi, etnie, associazioni, chiese, certamente non da folle. Non così le società di altre parti del mondo, dove la religione e la politica (che non di rado formano una cosa sola) rappresentano potenti cause di movimenti collettivi. Dunque, dov’è la folla?”

Michela Nacci insegna Storia delle dottrine politiche all’Università di Firenze. Tra i suoi libri «Pensare la tecnica. Un secolo di incomprensioni» (Laterza, 2000), «Storia culturale della Repubblica» (Bruno Mondadori, 2009), «Strade per la felicità. Il pensiero politico di Bertrand Russell» (Edizioni Nuova Cultura, 2012).


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