Maria Tilde Bettetini “Biennale Democrazia”

Maria Tilde Bettetini Maria Tilde Bettetini "Biennale Democrazia"

Maria Tilde Bettetini
“Biennale Democrazia”

biennaledemocrazia.it


“La trasparenza dell’immagine”
Giovedì 28 marzo 2019, ore 17.00
Teatro Le MusicHall, Torino
Biennale Democrazia

Maria Tilde Bettetini, Claudio Ciancio, Federico Vercellone
coordina Massimo Cellerino

da una proposta di Associazione Società Filosofica Italiana – sezione Torino Vercelli, Centro Studi Filosofico-religiosi “Luigi Pareyson”, Centro Interuniversitario di Ricerche sulla Morfologia “Francesco Moiso”

Le immagini, la loro potenza, la loro funzione conoscitiva, ma anche il ruolo sostitutivo che esse svolgono nella produzione di una realtà virtuale che soppianta ogni altra dimensione del reale. Le immagini diventano realtà e perdono così la loro funzione rappresentativa; al tempo stesso offrono un nuovo modo d’essere a ciò di cui sono immagine. In questo contesto, anche il ruolo dell’arte contemporanea merita un ripensamento.

Maria Tilde Bettetini insegna Estetica e Filosofia delle immagini allo IULM di Milano. Ha tradotto e commentato opere di Agostino di Ippona, tra cui le Confessioni (Gallimard-Einaudi 2000). Collabora con l’inserto culturale de Il Sole 24 Ore. Tra le ultime pubblicazioni: Contro le immagini. Le radici dell’iconoclastia (Laterza 2006) e Distruggere il passato. L’iconoclastia dall’Islam all’Isis (Raffaello Cortina 2016).

Maria Tilde Bettetini
“Distruggere il passato”
L’iconoclastia dall’Islam all’Isis
Raffaello Cortina Editore

raffaellocortina.it
Non si accontentano di bruciare le bandiere, annientare i simboli di chi considerano nemico: i seguaci del nuovo “Califfato dello Stato Islamico” distruggono dalle fondamenta tutto ciò che non sia stato creato da loro. Verso i siti archeologici e le opere d’arte si comportano come con i prigionieri: stuprano, vendono, bombardano. Questo agile volume indaga le ragioni di tale efferata iconoclastia. Da sempre le immagini hanno avuto difficoltà a convivere con le fedi religiose, ma che cosa è accaduto nel mondo islamico? Quali sono state, nei secoli, le ragioni per nascondere o mostrare, velare o indicare? Che senso si può dare alla distruzione e alla compravendita di questo Islam che non è “integrale”, ma è diverso dai precedenti, è radicalmente e disumanamente nuovo?

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