Marco Canta “Il grande Oz”

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Marco Canta
“Il Grande Oz”
Casa Oz
www.casaoz.it

CasaOz è innanzitutto una casa diurna per i bambini malati e per le loro famiglie. Un luogo in cui trovare riposo e ristoro, dove leggere, chiacchierare, condividere gioie, conquiste, progetti. Dove i bambini che affrontano la malattia possono trovare uno spazio sereno in compagnia delle loro famiglie e di persone capaci di condividere giorno per giorno difficoltà e conquiste. L’associazione CasaOz Onlus nasce nel 2005 da un gruppo di persone di Torino che hanno scelto di mettersi a disposizione delle famiglie in cui vi sia un bambino malato. Nel 2007 l’associazione inizia a operare in uno spazio dato in concessione dal Comune di Torino presso il Villaggio Olimpico. Nel 2010 CasaOz si trasferisce nella nuova sede di corso Moncalieri 262, costruita col contributo di Enel Cuore e con la generosa collaborazione di varie istituzioni, aziende , fondazioni e privati, su un terreno messo a disposizione dal Comune.

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“Il Grande Oz”

Realizzato nell’arco di 5 anni, il film racconta da vicino le vite di cinque bambini, ospiti di CasaOz, colpiti da gravi malattie e delle loro famiglie. Attorno a loro, tante altre storie di persone si incrociano in questo spazio e si aiutano; una convivenza serena in cui pare quasi normale poter trasformare la disperazione in gioia di vivere. Il film colpisce non per aspetti pietistici, ma perché è uno stimolo per rimettere nel giusto ordine le priorità della vita.

La prima stesura del film è stata presentata nella sezione fuori concorso del 32° Torino Film Festival, con buon riscontro sia di pubblico che di critica.

Vogliamo ultimare e perfezionare il prodotto per veicolarlo con finalità educative all’interno delle scuole e per sensibilizzare la società civile sul tema della malattia infantile, attraverso la produzione di 1.000 DVD in concomitanza del 10° anniversario di CasaOz nel 2017.
Il film è una metafora del viaggio e della vita. Dal racconto di queste famiglie, ma soprattutto dei bambini è chiaro che non siano loro a essere inadeguati al mondo, ma gli altri, cioè noi.
Per i genitori coinvolti, la realizzazione del film ha comportato un percorso tortuoso per cercare una risposta al senso di ingiustizia che si prova di fronte all’evento più terribile che possa capitare: la malattia che rovina o spezza la vita di un figlio. Per rispondere a questa domanda bisogna prima sapere che cosa sia la vita: questi bambini ce lo trasferiscono inconsapevolmente, e la risposta è il film.
Riteniamo che il cinema sia il mezzo ideale per diffondere le storie, perché permette anche a chi soffre di non sentirsi solo, perché altri prima di lui hanno affrontato simili difficoltà e ce l’hanno fatta. Ciò dà speranza.
Il regista Avataneo: “A CasaOz c’è qualcosa di rivoluzionario che all’inizio non riuscivo a capire: un gruppo di persone ha costruito un luogo magico in cui tutte le diversità convivono normalmente, un trasformatore di sentimenti in grado di tirare fuori il meglio da chiunque entri in questa casa, che è un po’ circo, scuola, cucina, accampamento, laboratorio, parco giochi e tutte le altre cose belle e normali che rassicurano i bambini.

A CasaOz ho visto che un altro mondo esiste, che le difficoltà si superano stando insieme, che il dolore si può trasformare in coraggio e la disperazione in gioia di vivere, e che si possono abbattere i propri limiti mentali e culturali per sentirsi parte di una sola famiglia, la famiglia umana”.

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