Luigi Manconi “Non sono razzista ma”

Luigi Manconi Luigi Manconi "Non sono razzista ma" Feltrinelli

Luigi Manconi, Federica Resta
“Non sono razzista ma”
La xenofobia degli italiani e gli imprenditori della paura.
Feltrinelli Editore

feltrinellieditore.it

Scrittori in Città, Cuneo
scrittorincitta.it
L’importanza delle parole
Domenica 19 novembre 2017 – ore 11
corso Dante 41 – Centro incontri della Provincia – sala blu
Identità, differenze, diritti, migrazione (migrazioni), confini, straniero. Il dibattito pubblico è pervaso da parole e concetti dall’altissimo peso specifico, cui si accompagnano spesso discorsi assai poveri, che restituiscono l’immagine di un’Italia e degli italiani come di un popolo razzista. È così? Ovvio che una simile generalizzazione sarebbe oggettivamente infondata, ma è altrettanto vero che nel nostro paese si stanno manifestando forme di razzismo negli atteggiamenti sociali e nelle politiche. Allo stesso tempo quella sorta di presidio culturale e sociale, che agiva contro il ricorso a pratiche e linguaggi discriminatori, sembra in difficoltà. Luigi Manconi (Non sono razzista. Ma; con Federica Resta, Feltrinelli)
Autori presenti: Luigi Manconi, Telmo Pievani
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Gli italiani sono razzisti? Ovviamente no: nessuna categoria può essere definita come un blocco unico e omogeneo e, dunque, catalogata attraverso un’etichetta spregiativa generale. Ma è altrettanto vero che oggi in Italia si manifestano forme di razzismo nel linguaggio pubblico, negli atteggiamenti sociali e nelle politiche. Non sono razzista, ma illustra un meccanismo psicologico che mira a prendere le distanze dalle parole e dagli atti che contraddicono ciò che pensiamo di essere, o che vogliamo far intendere di essere. È un’espressione che si sente sempre più spesso, perché l’interdizione morale nei confronti di termini e comportamenti xenofobi si è indebolita. Quella sorta di presidio culturale e sociale, che agiva contro il ricorso a pratiche e linguaggi discriminatori, sembra esaurito.
Questo pamphlet è anche un grido d’allarme. L’intolleranza etnica ha trovato spazio nella sfera politica, per opera di figure pubbliche che, nonostante il proprio ruolo istituzionale (come nel caso del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli), contribuiscono alla produzione di ostilità xenofoba. E a ciò corrisponde un tessuto di piccoli e grandi imprenditori politici dell’intolleranza (concetto elaborato da Laura Balbo e Luigi Manconi in un saggio di un quarto di secolo fa). E tuttavia, dicono Luigi Manconi e Federica Resta, il termine razzista non va utilizzato per colpevolizzare individui e gruppi che vivono con fatica il rapporto con gli stranieri. Ciò che si manifesta nel nostro paese è, piuttosto, una diffusa xenofobia: la paura dello straniero. E, contrariamente a quanto si crede, il passaggio da quest’ultima al razzismo è tutt’altro che scontato. Manconi e Resta argomentano come è possibile evitare che questo accada. Non sono razzista, ma è un libro fondamentale per evitare l’errore di indugiare nel “peccato dell’indifferenza”.

Il razzismo è ancora un tabù?
L’odio contro gli stranieri è stato ormai legittimato?
Chi sono gli imprenditori politici della paura e dell’intolleranza?

Luigi Manconi insegna Sociologia dei fenomeni politici presso l’Università IULM di Milano. È parlamentare e presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Tra i suoi libri recenti: Corpo e anima (Minimum fax 2016), La pena e i diritti (con G. Torrente; Carocci, 2015), Abolire il carcere (con S. Anastasia, V. Calderone, F. Resta, Chiarelettere 2015), Accogliamoli tutti (con V. Brinis; Il Saggiatore 2013), La musica è leggera (Il Saggiatore, 2012), Non sono razzista ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura (con Federica Resta; Feltrinelli, 2017). Nel 2001 ha fondato l’associazione A buon diritto.

I libri di Luigi Manconi:
Non sono razzista, ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura (Feltrinelli, 2017)
Abolire il carcere. Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini (con Stefano Anastasia, Valentina Calderone e Federica Resta; Chiarelettere, 2015)
La pena e i diritti. Il carcere nella crisi italiana (con Giovanni Torrente; Carocci, 2015)
Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per salvare l’Italia, gli italiani e gli immigrati (con Valentina Brinis; Il Saggiatore, 2013)
Quando hanno aperto la cella. Storie di corpi offesi. Da Pinelli a Uva, da Aldovrandi al processo per Stefano Cucchi (con Valentina Calderone; Il Saggiatore, 2013)
La musica è leggera. Racconto su mezzo secolo di canzoni (con Valentina Brinis; Il Saggiatore, 2012)
Quando hanno aperto la cella. Stefano Cucchi e gli altri (con Valentina Calderone; Il Saggiatore, 2011)
Lavoro ai fianchi. Alcuni giorni nella vita del commissario Luigi Longo (con Marco Lombardo Radice; Il Maestrale, 2010)
Un’anima per il PD. La sinistra e le passioni tristi (Nutrimenti, 2009)
Terroristi italiani. Le Brigate Rosse e la guerra totale 1970-2008 (Rizzoli, 2008)

Federica Resta è avvocato, dottore di ricerca in Diritto penale e funzionario del Garante per la protezione dei dati personali. Tra le sue pubblicazioni, 11 settembre. Attentato alle libertà? I diritti umani dopo le Torri gemelle (Edizioni dell’Asino, 2011) e Vecchie e nuove schiavitù (Giuffrè, 2008). Con Luigi Manconi ha già pubblicato Abolire il carcere (Chiarelettere 2015, con S. Anastasia e V. Calderone) e Non sono razzista ma. La xenofobia degli italiani e gli imprenditori politici della paura (2017).


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