Luca Boscardin
Festival della Mente 2018
“Professione… toy designer”
sabato 1 settembre ore 10.00 – ore 16.45
festivaldellamente.it
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per bambini-ragazzi dagli 8 ai 12 anni
A partire da un foglio quadrettato ci trasformeremo in veri progettisti liberi di disegnare forme curve, irregolari e strampalate, ma rispettando sempre griglie e misure. Così scopriremo come nascono i giochi e ne realizzeremo uno speciale tutto nostro.
Luca Boscardin è un designer di giocattoli, la mente creativa che sta dietro ai giochi e alle fantasie dei bambini. Come toy designer e illustratore ha collaborato con Studio Roof, Corraini, MonPetitArt, Arbos, George Magazine.
Archiville di Studio Roof è una città da costruire senza seguire regole o piani urbanistici, una città da innalzare seguendo solo la fantasia ed assemblando, grazie a dei semplici incastri, i 69 pezzi colorati realizzati in cartone riciclato.
Un mondo costituito da case, grattacieli, alberi e strade che può sempre cambiare, reinventarsi, creando paesaggi fantastici.
In questa città immaginaria le strade possono salire in verticale, le ruote panoramiche possono spuntare in cima ad un grattacielo e un campo sportivo può trovare spazio in cima ad una montagna.
Gli abitanti del villaggio di Arbos è un gioco costituito da 18 simpatici personaggi (come l’insegnante, il postino, il poliziotto, l’agricoltore e il fiorista), dalla forma enfatizzata, composti da tre parallelepipedi da assemblare a seconda delle fantasia.
Si tratta di 9 parallelepipedi di cartone i cui sei lati sono tutti disegnati e che possono essere assemblati in diverse combinazioni per creare personaggi sempre nuovi e stravaganti che andranno ad abitare una città immaginaria.
Che cos’è un giocattolo? Per il designer Luca Boscardin i giocattoli sono stimoli per trasmettere al bambino voglia di fare e libertà di fantasticare. Illustrazioni e forme semplici e tridimensionali che ogni bambino può completare e trasformare in molteplici possibilità. Giocattoli che vanno al di là del concetto del giocattolo tradizionale per permettere al bambino di diventare interprete unico del proprio gioco, crearlo e ricrearlo secondo la propria originalità.
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