Conversazione di Livio Partiti con Tim Parks
TIM PARKS
IN CONVERSAZIONE CON LA CREATIVITA' LETTERARIA
DOMENICA 01 SETTEMBRE ORE 14.45
«Amo il nuovo Franzen, bellissimo». «A me
sembra banale, non sono riuscito a finirlo». Perché le persone, anche le
più preparate, non sono d’accordo sulla letteratura? Perché ci può
affascinare anche un romanzo scritto male, mentre viceversa uno scritto
benissimo ci può lasciare indifferenti? Davvero dobbiamo dire che è solo
una questione di gusto? Tim Parks offre una risposta a queste e altre
domande, considerando il ruolo della creatività nella vita dello
scrittore. Il romanzo non è un oggetto estetico staccato da chi lo crea,
ma fa parte di una strategia di vita, nasconde un dilemma, una
polemica. Si incrocia con la vita dei lettori in modi e con effetti
diversi a seconda delle circostanze personali. Con riferimento ai grandi
scrittori della letteratura europea, Parks propone un modo nuovo e
intrigante per pensare al rapporto tra un'opera, la nostra vita e quella
di chi l’ha scritta.
Tim Parks
nato a Manchester nel 1954, abita in
Italia da più di 30 anni. Romanziere e professore di lingue presso
l’Università IULM di Milano, scrive regolarmente per The New York Review of Books e Il Sole 24 ore.
Ha tradotto opere di Moravia, Tabucchi, Calvino, Calasso, Machiavelli e
Leopardi ed è autore di vari saggi che esplorano le curiosità della
vita italiana: Italiani (1995), Un’educazione italiana (2003) per Bompiani; Questa pazza fede. L’Italia raccontata attraverso il calcio (Einaudi, 2002). Tra i suoi libri: Lingue di fuoco (1995), Fuga nella luce (1998), Adulterio e altri diversivi (2000), Destino (2001), La doppia vita del giudice Savage (2005) per Adelphi; Insegnaci la quiete (2010), saggio che esamina il rapporto tra la mente e il corpo, Sogni di fiumi e di mari (2011) per Mondadori. La sua più recente pubblicazione in Italia è il romanzo Il sesso è vietato (Bompiani, 2013).
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