Annamaria Malato
“Salerno Editrice, da 50 anni una officina di cultura”
https://www.salernoeditrice.it/
Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.
(Dante, Inferno, xxvi 119-20)
Annamaria Malato, amministratore delegato, Salerno Editrice
Son passati cinquant’anni da quel 2 febbraio 1972, quando Enrico Malato entrò nello studio del notaio Dobici e appose la sua firma per l’atto di fondazione della Salerno editrice, con il proposito – originariamente unico – di realizzare la collana «I novellieri italiani» da lui stesso diretta.
Dopo 50 anni i propositi si sono moltiplicati, hanno portato a percorrere molte altre strade, ad ampliare gli orizzonti di interesse, a coinvolgere illustri studiosi nel progetto, affidando loro titoli, ricerche e la direzione delle nuove collane. Eppure, in tutti questi anni, c’è qualcosa che è rimasto immutato, com’era nei piani e nella mente del Prof. Malato, e che caratterizza ancora il profilo della Salerno editrice: “il costante e inflessibile riferimento a un concetto alto di editoria di cultura”, per usare le sue parole.
Cinquant’anni di Testi e documenti, di Faville, dei preziosi Diamanti; cinquant’anni di Mosaici e di Sestante; cinquant’anni di storia, di Profili – la collana che proprio quest’anno giunge a 100 titoli –, di Aculei, di grandi e Piccoli saggi. Oltre filologia e critica e cinquant’anni di ricerca storica; di antiche e preziose testimonianze della tradizione culturale italiana e internazionale e di grandi opere di sintesi; cinquant’anni di Dante Alighieri. Il Sommo Poeta ha sempre accompagnato la Salerno editrice e ancora la accompagna, nel grande progetto NECOD della Divina Commedia, a cui il prof. Malato dedica con tenacia e passione il suo instancabile lavoro.
E proprio con una citazione dantesca ha inizio il libro creato per l’occasione, Salerno editrice: un’officina di cultura, a cui hanno partecipato coloro che la Salerno la conoscono bene e la vivono ogni giorno: dal contributo di Enrico Malato che ripercorre la storia della casa editrice, a quelli di Annamaria Malato, che ne ha preso le redini, e Andrea Mazzucchi, nuovo direttore editoriale, che ci raccontano il presente e i progetti per il futuro. E non solo.
Annamaria Malato, ospite ne “il posto delle parole”
Il libro è arricchito anche dalle parole di stima e di affetto di importanti firme del giornalismo italiano, di grandi intellettuali e importanti personalità istituzionali, alcuni dei quali saranno presenti in sala. A parlare del libro e, soprattutto, a portare la loro preziosa testimonianza saranno poi i Direttori delle collane storiche: Andrea Giardina, Luigi Mascilli Migliorini e Alessandro Barbero.
In fondo, la Salerno ha vissuto tutti questi anni “nella logica di un’«officina di cultura», quasi un’istituzione culturale, finalizzata esclusivamente ad attività di ricerca e di studio, sostenuta sempre dalla forte passione di tutti coloro che in essa e per essa hanno speso le proprie energie”.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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