Ruggero Cappuccio “La principessa di Lampedusa”

Ruggero Cappuccio. La principessa di Lampedusa

Ruggero Cappuccio
“La principessa di Lampedusa”
Feltrinelli Editore

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Eros, passione, misteri e segreti di famiglia fiammeggiano nella personalità di Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, principessa di Lampedusa, che nel maggio del 1943 attraversa una Palermo deserta, tra le rovine provocate dai bombardamenti alleati.
Beatrice riprende possesso del palazzo di famiglia: tra soffitti sfondati e librerie crollate, si riaccende il ricordo dei giorni in cui la città era meta di viaggiatori stranieri, un passato di grazia e splendore, sogni, fantasie e amori forse ancora possibili. Fuori dalle mura del palazzo, il presente si sgretola, l’Italia e l’Europa sono teatro di una guerra spaventosa, gli Alleati stanno per sbarcare in Sicilia. Il mondo sembra alla fine, ma Beatrice non si tira indietro: protegge, esorta, si espone.

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E il futuro? Il futuro ha gli occhi malinconici di suo figlio Giuseppe e la splendida vitalità di Eugenia, giovane appassionata di stelle e pianeti che osserva Beatrice dalla finestra di fronte. La ragazza è affascinata dalla libertà naturale e ostinata con cui la principessa si comporta; libertà che la sua famiglia invece le nega, avendola prima costretta a interrompere gli studi di Fisica e ora cercando di imporle un matrimonio combinato.
Per la ragazza e per il figlio, la principessa ha in serbo progetti ambiziosi che sfidano il tempo. E mentre tesse le sue trame d’amore, con l’aiuto della gente del quartiere organizza un ricevimento al quale saranno invitati i più grandi nomi del bel mondo palermitano, dai Lanza di Trabia ai Florio, dai Valguarnera ai Moncada. Un invito spregiudicato per un ultimo ballo sotto le bombe.
Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, madre dell’autore del Gattopardo, e autrice a sua volta di un’opera di cui non si sono salvate che poche pagine, diventa protagonista di questo romanzo grazie a Ruggero Cappuccio, il solo scrittore che poteva – per cultura, sensibilità, storia personale – ridarle vita.


“Quando capì di aver vinto il duello con se stessa?”
“Non ho mai capito di averlo vinto. Ho capito soltanto che i duelli tra l’amore e il dolore finiscono sempre in parità.”

Ruggero Cappuccio (Torre del Greco, 1964) è scrittore, drammaturgo e regista. Tra le sue opere: Delirio marginale (premio Idi 1993) e Il sorriso di San Giovanni (premio Ubu novità italiana 1997), di cui ha firmato la regia anche per il cinema. Ha lavorato con Luca Ronconi, Riccardo Muti, Rimas Tuminas e Jan Fabre. Per Rai International ha curato la regia di Lighea, tratto dall’omonimo racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il suo ultimo film è Shakespea Re di Napoli (2023). Con La notte dei due silenzi è stato finalista al premio Strega 2008. Gli altri suoi romanzi sono Fuoco su Napoli (Feltrinelli, 2010; premio Napoli e premio Vittorini, 2011), La prima luce di Neruda (Feltrinelli, 2016) e Capolavoro d’amore (Feltrinelli, 2021). Inoltre ha pubblicato Paolo Borsellino. Essendo Stato (Feltrinelli, 2019), diventato un docufilm che ha diretto per Rai 1 e Rai Storia.


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