ROBERTO IPPOLITO

Conversazione

di

Livio Partiti

con

ROBERTO IPPOLITO

"IGNORANTI"

L'ITALIA CHE NON SA.

L'ITALIA CHE NON VA.

CHIARELETTERE


Roberto-Ippolito-Ignoranti-web

 

 

 

http://issuu.com/chiarelettere/docs/ignoranti_per_sito

 

Spesso
esilarante per i casi raccontati, ma inquietante per lo scenario
descritto, Ippolito svela quanto è somara l’Italia. Con nomi e cognomi
il libro fornisce un campionario incredibile di assurdità: il
sottosegretario che accusa il ministro di essere un “asino bardato da
generale”, la conduttrice che inciampa sugli accenti, deputati che
parlano in modo inverosimile.

Sorprendente?
L’Italia è sempre in coda nelle classifiche per l’istruzione e la
cultura. Lo confermano gli spropositi che si trovano nei temi della
maturità, i pessimi risultati degli studenti nel
confronto internazionale, gli errori nella formulazione delle domande ai
concorsi: anche chi giudica sbaglia. E l’economia arretra.

Il
contrario di quanto avvenne negli anni del boom, quando l’innalzamento
culturale accompagnò il miracolo. Oggi il 45,2 per cento ha al massimo
la licenza media contro il 27,3 per cento dell’Europa. Solo due italiani
su quattro sono diplomati contro tre inglesi su quattro. L’Italia è
avara: in Europa è ventiduesima per la quota di spesa pubblica
destinata all’istruzione in rapporto al Pil. E al peggio non c’è mai
fine per l’onda lunga dei tagli dell’era Berlusconi, ma anche per la
scarsa sensibilità del governo tecnico di Monti. Nemmeno i privati
si salvano. I confronti internazionali proposti ripetutamente nel libro
certificano il disastro. Uno schiaffo per un paese come l’Italia, per
secoli culla della cultura e dell’arte. Come si può tornare a crescere?

Con
l’istruzione e la cultura. Ma finché gli ignoranti occuperanno la
politica non potrà esserci un reale cambiamento e un ritorno allo
sviluppo. Solo il sapere può dare la scossa.

 

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ROBERTO IPPOLITO

 

Roberto Ippolito, giornalista professionista, ha curato a lungo l’informazione economica
per il quotidiano «La Stampa». Organizzatore di eventi culturali in tutta
Italia, è dal 2010 direttore scientifico del festival letterario «A tutto volume. Libri in
festa a Ragusa». È stato editor e responsabile degli incontri con l’autore del Festival
dell’economia di Trento. Ha ricoperto gli incarichi di direttore della comunicazione
di Confindustria e delle relazioni esterne dell’Università Luiss, dove è stato anche
docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo.
Tra i suoi libri più recenti, Evasori. Chi come quanto. L’inchiesta sull’evasione fiscale
(Bompiani 2008) e Il Bel Paese maltrattato (Bompiani 2010).

 

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ascolta qui la conversazione

 

ROBERTO IPPOLITO

 

"Ho visto la scuola pubblica smantellata pezzo per pezzo, la ricerca
agonizzare, l’università annichilirsi anno dopo anno. E, in parallelo,
questo paese perdere grinta, ambizione, ridursi a una cartolina del
passato in cui la cultura viene messa da parte in favore di non si sa
bene quale scorciatoia… A una scuola pubblica peggiore può
corrispondere solo un paese peggiore”. È intorno a questa lucidissima,
terribile pagina di Silvia Avallone che Roberto Ippolito costruisce Ignoranti

 

"Pur essendo proprietario della maggiore casa editrice italiana probabilmente da forse vent'anni non leggo un romanzo"

Silvio Berlusconi, 4 agosto 2003

 

 

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