Riccardo Panattoni “Kim Ki-Duk”

Riccardo Panattoni Riccardo Panattoni "Kim Ki-Duk" Orthotes

Riccardo Panattoni
“Kim Ki-Duk”
Orthotes

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Sei immagini. Sei film del maestro coreano Kim Ki-duk. Sei fotogrammi sull’amore che è al fondo di ogni immagine. Il primo appartiene al film d’esordio del regista, Crocodile. Un uomo e una donna sono immersi nell’acqua, la donna ha gli occhi chiusi, la testa abbandonata sulla spalla nuda di lui. L’uomo sembra abbracciarla con un gesto dimenticato, racchiuso in un punto che non compie quel gesto, piuttosto lo sospende. In quel punto, in quell’immagine, non vediamo un uomo e una donna salvi nell’amore, ma un tempo nel tempo, un tempo in cui quell’uomo e quella donna sono per sempre l’uno accanto all’altra. Immagine di un amore, amore come immagine, amore che è struttura dell’immagine in quanto immagine.

Sebbene si vada al cinema per incontrare una storia, per seguire una trama che scorra visivamente davanti ai nostri occhi in una determinata sequenza, ciò di cui partecipiamo durante quest’esperienza visiva è in realtà, come afferma Jean-Luis Schefer, una distruzione del film. Mentre guardiamo un film mettiamo infatti in atto un doppio movimento: da una parte la nostra attenzione rimane concentrata nel perseguire una sintesi di senso di ciò che stiamo vedendo. Trasferiamo così la sequenza delle immagini da un puro visivo all’interno di una forma linguistica, narrativa, aiutati anche dai dialoghi e dalla trama che compongono le stesse sequenze. Dall’altra parte però, in modo più o meno involontario, lasciamo che alcune immagini permangano più a lungo nel nostro sguardo ed entrino con differente intensità a far parte della nostra memoria visiva. Una memoria che non rientra affatto nella traslazione linguistica che stiamo cercando di mettere in atto, nel tentativo di ricordare l’insieme del film.

Riccardo Panattoni insegna Etica e psicoanalisi presso l’Università di Verona. Ha fondato il Centro di ricerca “Tiresia” per la filosofia e la psicoanalisi, presso la stessa Università. Insieme a Elio Grazioli cura la serie Imm’ sulla cultura visuale. Il suo ultimo libro: Siamo cambiati dalle immagini. Esitazione, responsabilità, incanto (Bergamo 2014).
Per Orthotes dirige la collana phi/psy (con Federico Leoni e Gianluca Solla) e la serie Le parole della psicoanalisi (con Federico Leoni).


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