Martina Mazzotta
“Max Ernst”
Mostra al Palazzo Reale di Milano
https://palazzorealemilano.it
La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura e da Palazzo Reale con Electa, in collaborazione con Madeinart, è curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech.Oltre 400 sono le opere tra dipinti, sculture, disegni, collages, fotografie, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero.
Tra questi: la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim Collection e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Cantini di Marsiglia, i Musei Statali e la Fondazione Arp di Berlino, la Fondazione Beyeler di Basilea, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.Il lungo lavoro di studio e d’indagine compiuto dai curatori ha permesso di includere tra i prestiti, che vantano la presenza di un’ottantina di dipinti, anche opere e documenti che non venivano esposti al pubblico da parecchi decenni.
L’immensa vastità di temi e sperimentazioni dell’opera di Ernst si spalma su settant’anni di storia del XX secolo, tra Europa e Stati Uniti, sfuggendo costantemente a una qualsivoglia definizione. Pictor doctus, profondo conoscitore e visionario interprete della storia dell’arte, della filosofia, della scienza e dell’alchimia, Max Ernst viene presentato in questo contesto quale umanista in senso neorinascimentale.
Se André Chastel affermava di rinvenire in Ernst una sorta di “reincarnazione di quegli autori renani di diavolerie tipo Bosch”, Marcel Duchamp vi aveva rintracciato “un inventario completo delle diverse epoche del Surrealismo”.
“Max Ernst”
a cura di Martina Mazzotta e Jurgen Pech
Electa
https://electa.it
Il volume, edito in occasione della mostra a Palazzo Reale di Milano, intende estendere e rinnovare le ricerche intorno al genio di Max Ernst, pittore, scultore, incisore, poeta e teorico dell’arte tedesco, poi naturalizzato americano e francese.
La pubblicazione è un’opportunità inedita per immergersi in un diario illustrato che documenta e scandisce l’avventura straordinaria che fu la sua vita. I saggi critici dei curatori, Martina Mazzotta e Jürgen Pech, insieme con quelli di studiosi internazionali (Yuval Etgar, Ludger Derenthal, Matteo Pavesi, Paola Stroppiana, Ursula Lindau), ne esplorano la produzione artistica in rapporto con la storia dell’arte, la memoria e le avanguardie (Dadaismo e Surrealismo in primis), con le crittografie e i temi cosmologici, con le tecniche sperimentate, con la scultura e gioielli, con il libro e la letteratura, con il cinema, con le amicizie e gli amori illustri. Tali letture sono accompagnate da schede critiche di approfondimento dedicate ad alcuni dei capolavori esposti – in un corpus di più di 400 opere -, da una selezione di scritti originali dell’artista, alcuni dei quali inediti in Italia, e da una serie di saggi storici a firma di grandi protagonisti della letteratura critica intorno a Max Ernst e al Surrealismo, quali André Breton, Georges Bataille, Paul. Éluard, Rosalind Krauss, Claude Lévi-Strauss.
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