Mario Barenghi “Il chimico e l’ostrica”

Mario Barenghi. Il chimico e l'ostrica. Quodlibet Edizioni Mario Barenghi. Il chimico e l'ostrica. Quodlibet Edizioni

Mario Barenghi
“Il chimico e l’ostrica”
Studi su Primo Levi
Quodlibet

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«Più che un bel libro, è un libro fatale»: così scrisse Umberto Saba di Se questo è un uomo, accostandolo alle Mie prigioni di Silvio Pellico. In questo volume, sintesi di vent’anni di riflessioni su Primo Levi, troviamo anche un parallelo tra i due autori. Ma l’intento di Mario Barenghi è soprattutto di mettere in luce la complessità e la ricchezza di un’opera che, oltre l’impegno alla testimonianza, offre un prezioso modello di postura interrogativa verso il reale. Lo sguardo di Levi è acuto, curioso, a volte divertito; ciò che l’analisi restituisce è però spesso l’impressione di un errore, di un «vizio di forma». Nel mondo presente c’è qualcosa di guasto. E allora non c’è che un modo di reagire: diagnosticare il problema e correre ai ripari. Come fa il chimico, che indaga su cosa è sbagliato in un esperimento. Come fa l’ostrica, che fabbrica una perla per sopravvivere a una ferita.

Mario Barenghi (Milano 1956) insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano Bicocca. Si occupa di narrativa, di memorialistica, di teoria letteraria. Gli ultimi volumi che ha pubblicato sono Italo Calvino, le linee e i margini (il Mulino, 2007), Perché crediamo a Primo Levi? / Why do we believe Primo Levi? (Einaudi, 2013), Che cosa possiamo fare con il fuoco? Letteratura e altri ambienti (Quodlibet, 2013), Poetici primati (Quodlibet, 2020). Scrive sull’annuario Tirature e sulla rivista online «Doppiozero».


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