Marina Montesano “Ai margini del Medioevo”

Ai margini del Medioevo Ai margini del Medioevo

Marina Montesano
“Ai margini del Medioevo”
Storia culturale dell’alterità
Carocci Editore

http://www.carocci.it/


“Ah! Quante colpe danno i mortali agli dei!
Ci dicono causa delle loro disgrazie: ma anche da sé,
con le loro empietà, si procurano dolori oltre il segno”

Odissea (1 – 32-34)

Che cosa significa essere marginali? Quali sono i meccanismi che in una società determinano inclusioni ed esclusioni? Generalmente pensiamo a fattori economici, politici, identitari, religiosi, culturali, che tuttavia nella storia hanno avuto un peso differente secondo le circostanze. Nel nostro Medioevo, il fattore discriminante è stato quello religioso: nella cultura di quel periodo, infatti, la difformità di fede difficilmente era consentita e anzi era percepita quale alterità, mentre si mostravano atteggiamenti più mediati e accomodanti, spesso persino inclusivi, nei confronti degli umili, dei malati, dei bisognosi, degli stranieri. Sia che si manifestasse come eresia sia come adozione di un altro culto, in particolare l’ebraismo e l ’Islam europei, la differenza religiosa costituiva invece sempre un discrimine profondo, frutto non di casualità, ma di politiche culturali precise. Il libro indaga, sulla lunga durata, le ragioni di questo “carattere originario” della nostra cultura, alla luce del fatto che le scelte compiute nel passato si riverberano sul nostro presente più di quanto si sia disposti ad ammettere.

Marina Montesano insegna Storia medievale all’Università di Messina. Si occupa di storia culturale, in particolare di stregoneria, di genere, di viaggi. È fellow di Villa I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) e membro del comitato scientifico della International Society For Cultural History. Fra le sue pubblicazioni: Caccia alle streghe (Roma 2012); Marco Polo (Roma 2014); Classical Culture and Witchcraft in Medieval and Renaissance Italy (London 2018); Dio lo volle? 1204: la vera caduta di Costantinopoli (Roma 2020). Collabora con le pagine culturali di “il manifesto” e con “Storica National Geographic”.


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