Marco D’Eramo “Biennale Democrazia”

Biennale Democrazia Biennale Democrazia

Marco D’Eramo
“Biennale Democrazia”

http://biennaledemocrazia.it/

Biennale Democrazia, Torino
venerdì 8 ottobre, ore 11:00, Teatro Carignano
L’informazione pubblica ha un futuro?
Gad Lerner e Marco d’Eramo
coordina Anna Masera
in collaborazione con Biennale Tecnologia
https://www.vivaticket.com/it/biglietto/l-informazione-pubblica-ha-un-futuro/163697

L’informazione, come quasi tutte le sfere rilevanti della vita sociale, negli ultimi decenni è andata incontro a un processo di privatizzazione, strutturandosi spesso in forma oligarchica. Privati sono i maggiori broadcast internazionali. Privata è la struttura proprietaria delle grandi piattaforme che distribuiscono notizie. Privato è il rapporto che ciascuno di noi intrattiene con le notizie sui social. La libera formazione delle opinioni si gioverà della concorrenza fra privati in questo ambito così delicato o rischia di essere inquinata alla fonte? Quali nuove opportunità si offrono per ripensare e rilanciare l’informazione intesa come servizio pubblico?

Marco D’Eramo
Dominio.
La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi
Feltrinelli Editore

https://www.feltrinellieditore.it/

“Il lavoro da fare,” scrive d’Eramo, “è immenso, titanico, da mettere spavento. Ma ricordiamoci che nel 1947 i fautori del neoliberismo dovevano quasi riunirsi in clandestinità, sembravano predicare nel deserto, proprio come noi ora.”

Dai birrifici del Colorado alle facoltà di Harvard, ai premi Nobel di Stoccolma, Marco d’Eramo ci guida nei luoghi dove una guerra è stata pensata, pianificata, finanziata. Di una vera e propria guerra si è trattato, anche se è stata combattuta senza che noi ce ne accorgessimo. Lo ha riconosciuto uno degli uomini più ricchi del mondo, Warren Buffett: “Certo che c’è guerra di classe, e la mia classe l’ha vinta. L’hanno vinta i ricchi”. La vittoria è tale che oggi termini come “capitalisti”, “sfruttamento”, “oppressione” sono diventati parolacce che ci vergogniamo di pronunciare. Oggi “ci è più facile pensare la fine del mondo che la fine del capitalismo”. La rivolta dall’alto contro il basso ha investito tutti i terreni, non solo l’economia, il lavoro, ma anche la giustizia, l’istruzione: ha stravolto l’idea che ci facciamo della società, della famiglia, di noi stessi. Ha sfruttato ogni crisi, tsunami, attentato, recessione, pandemia. Ha usato qualunque arma, dalla rivoluzione informatica alla tecnologia del debito. Ha cambiato la natura del potere, dalla disciplina al controllo. Ha imparato dalle lotte operaie, ha studiato Gramsci e Lenin. Forse è arrivato il momento di fare lo stesso e di imparare dagli avversari.

Marco d’Eramo è giornalista, ha lavorato per Paese Sera, Mondoperaio, e il manifesto. Collabora con Micromega, The New Left Review, Die Tageszeitung. Tra le sue pubblicazioni: Il maiale e il grattacielo. Chicago: una storia del nostro futuro (Feltrinelli 1995), Moderato sarà lei (manifestolibri 2008, con M. Bascetta), Il selfie del mondo. Indagine sull’età del turismo (Feltrinelli 2017), Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi (Feltrinelli 2020).

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare

https://ilpostodelleparole.it/