MARCO ARCHETTI

Conversazione di Livio Partiti con Marco Archetti "Sette Diavoli", Giunti

 

 

MARCO ARCHETTI

SETTE DIAVOLI

GIUNTI

 

 

"Io
non avevo dichiarato nessuna guerra, era la guerra che era venuta a
cercare me". La storia di Egle comincia così: è ancora una bambina
quando, nel 1945, perde i genitori e uno zio sconosciuto si fa vivo
trascinandola, insieme al fratello, in un'altra città, dal sud al nord
dell'Italia. La scuola interrotta, il lavoro, la fuga da quella casa, un
amore impossibile e inseguimenti senza tregua: queste le dure
esperienze che le insegneranno cosa significa stare al mondo. Ma si può
correre, fare e disfare, tanto poi il destino ottiene sempre ciò che
vuole. Così, un giorno, Egle non sarà più Egle, e diventerà "Sette
diavoli" per tutti, la più desiderata. Ma qualcosa ancora l'aspetta
dietro l'angolo. Sarà la prova più dura? Quando i conti da saldare
diventeranno troppi, lei vivrà solo per chiuderli uno per uno. A quel
punto perfino Dio – un Dio che balbetta e non risponde – sarà messo
sotto accusa. Appassionata confessione di una vita, lettera d'amore e di
vendetta scritta nel momento finale – quello in cui non si può più
mentire e la verità è nuda -, questa è una storia incandescente e senza
respiro sul destino e sul coraggio, traboccante di suspense e di
passione. Il ritratto di una donna spietata e tenera che ha amato e
odiato come nessuno. E sullo sfondo un'Italia stracciona e povera,
sporca brutta e cattiva, che corre parallela all'illusione del boom e
della ricostruzione.

 

ascolta qui la conversazione


MARCO ARCHETTI

 

Se
si potesse sposare una frase, è con questa che passerei il resto della
mia vita: "Storie, storie, storie: per me non esiste altro". L'ha detta
Malamud, uno scrittore che amo, e in effetti le storie sono l'unica
ragione che, con gioia feroce, mi spinge ad aprire un libro. Io voglio
solo servire la storia che racconto e svanire dentro di essa.

Sette
Diavoli è il romanzo della vendetta e del riscatto di una donna che,
alla fine, costringe Dio ad abbassare lo sguardo. E' teso come una
fucilata.

L'ho scritto con amore e con furia.

Marco Archetti

 

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