Luca Cari, Virginia Piccolillo “Apnea”

Apnea Apnea

Luca Cari, Virgina Piccolillo
“Apnea”
Costa Concordia, 8 vigili del fuoco e l’impresa mai raccontata
Mondadori

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“Siamo finalmente saliti in cima alla nave, ma non è facile starci. La nave dà grossi scossoni e restare in piedi sulla murata liscia come una lastra di ghiaccio è complicato. Il rumore del ferro che striscia contro la roccia è un gemito che dice tutto. La nave sta andando a fondo. Non so che fine faremo.” Albi. Andre. Bartolo. Beppe. Bronco. Lallo. Massi. Trap. Sono i soprannomi degli otto pompieri saliti a bordo della Costa Concordia mentre imbarcava acqua dopo un inchino suicida a soli novanta metri dall’isola del Giglio, all’altezza degli scogli della Gabbianara. Era il 13 gennaio 2012, ultima tappa della crociera “Profumo d’agrumi”. In Apnea, per la prima volta, la tragedia della Concordia viene raccontata dalla viva voce di chi ha strappato a morte certa centinaia di persone ferite, intrappolate, smarrite e in molti casi abbandonate a loro stesse durante le manovre di evacuazione. Nessuno di quei vigili del fuoco altamente specializzati vuole oggi sentirsi chiamare eroe, perché chi fa quel mestiere è allenato nel corpo e nella mente ad affrontare situazioni drammatiche e lo vive come la normalità. Eppure leggendo le gesta di questi uomini, resi ciechi dal buio della notte e frustati dal mare mosso, è evidente che hanno compiuto qualcosa di eccezionale, di totalmente al di fuori della norma. Mentre l’enorme scafo della Concordia scivolava verso il fondo del mare con scricchiolii e spaventosi tonfi, in completo blackout e inclinata sul lato di dritta, i nove pompieri hanno dato anima, cuore e braccia per individuare e soccorrere tutti i sopravvissuti che non erano riusciti a mettersi in salvo dopo l’ordine di abbandonare la nave. Sempre in squadra, lavorando senza tregua, senza rifiatare un solo istante, ricorrendo anche alla fantasia di fronte agli ostacoli imprevedibili, trascinando di peso persone immobilizzate e terrorizzate, Albi, Andre, Bartolo, Beppe, Bronco, Lallo, Massi, Trap hanno soccorso, aiutato e liberato gli involontari prigionieri del disastro nautico, fermandosi solo quando il loro comandante ha decretato la fine dell’operazione. A distanza di dieci anni dall’evento gli otto co-protagonisti, insieme al loro comandante, svelano cosa è successo veramente dentro le viscere della Costa Concordia, una città galleggiante che trasportava oltre quattromila persone fra passeggeri e personale di bordo. Un racconto corale coinvolgente, emozionante, tremendamente vero, che fino a ora è rimasto silenziosamente custodito soltanto nei loro cuori, in un’apnea della memoria.

Luca Cari è responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Per l’inchiesta “Noi pompieri nel barcone dell’orrore” ha vinto il Premio giornalistico “Giustizia e Verità” Franco Giustolisi 2016. Ha inoltre pubblicato Mai più Concordia (2014), Non sono Dio (2014) e Maledetto Appennino (2017). È subito intervenuto per la tragedia della Concordia e nel 2014 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. In quei mesi, per i suoi tre figli, Pier Francesco, Andrea e Benedetta, fu a lungo un disperso che a volte tornava a casa.

Virginia Piccolillo è giornalista del “Corriere della Sera”, autrice di programmi televisivi e docufilm, sceneggiatrice (vincitrice del Festival del Cinema di Salerno). Il suo documentario “Fides – Il Coraggio della Dignità” ha aperto il Prix Italia. Commentatrice televisiva, insegna cronaca giudiziaria al master di giornalismo di Rcs Academy ed è componente della giuria del Premio giornalistico “Giustizia e Verità” Franco Giustolisi. Ha seguito come inviata numerosi eventi di cronaca, in Italia e all’estero, dall’omicidio Regeni al Cairo alle principali catastrofi come i terremoti e la Costa Concordia. Dall’Apnea la tirano fuori il marito e due figli di cui va fiera: Valentina e Angelo.


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