Laura Falqui
“Fondamenti di vita celeste sulla terra”
Medusa Edizioni
https://www.medusa-mcedizioni.com/
Laura Falqui, racconta il suo romanzo a “il posto delle parole”
Se un’allegra brigata di mendicanti si mette in viaggio può accadere di tutto, anche che il paradiso sia a portata di mano. Come si suol dire basta cercarlo.
Il titolo rimanda alla qualità celeste della libertà senza confini: la libertà del “senza”, ma se sospettate che Fondamenti di vita celeste sulla terra sia un trattato filosofico, state sbagliando strada e a proposito di strade, è lì che abitano i protagonisti del libro: uno scombinato gruppo di mendicanti che un bel giorno fugge dai marciapiedi di un’anonima metropoli e si mette in viaggio. Per dove non si sa. Non lo sapevano loro e nemmeno l’autrice lo sapeva avendolo scoperto mentre andava con Cinichetti e gli altri verso una specie di terra promessa; perché non ci si mette in viaggio senza l’inconscio desiderio di un Paradiso. Ecco un libro del tutto anacronistico, insensato, squinternato ma gioioso. Fondamenti… è forse qualcosa di nuovo (anzi, d’antico), con una scrittura meditata e fluida, ma bizzarra che di tanto in tanto fa uso di parole inesistenti. L’autrice ama la letteratura fan- tastica, la fiaba, il nonsense; e autori come Carroll, Calvino, Palazzeschi, Zavattini, Queneau, Leonora Carrington, ma ce ne sono molti altri, le cui voci risuonano discrete in questo romanzo di un’allegra brigata alla ricerca della vera felicità.
Laura Falqui è saggista, drammaturga e specialista di arti visive. Studiosa del Preraffaellitismo inglese, ha dedicato a questo argomento una trilogia di saggi in volume e diversi altri scritti. Tra le sue opere: Ascoltare l’incenso. Confraternite di pittori nell’Ottocento (1985); La gemma. Estetismo ed esoterismo nei preraffaelliti (1994); Aurea domus. Viaggio nel sogno preraffaellita (1995). Assieme a Raffaele Milani ha pubblicato L’atelier naturale. Cinema e giardini (2008). Ultima sua pubblicazione è Forme e materiali della città fantastica (2014). Da qualche anno ha trasferito la sua scrittura creativa dalla drammaturgia a una forma narrativa, in cui affiorano le sue passioni di sempre: la pittura del secondo Ottocento inglese, la fiaba, il sogno, il nonsense.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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