Ida Amlesù “Cinema di Babele”

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Ida Amlesù
“Cinema di Babele”
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Accadrà che quanto abbiamo perso ci condurrà a porte che spalancheranno un mondo grottesco e festante: sono le porte di Inferno. Un universo sotterraneo che si specchia nel nostro (il confine è labile, passarlo è dolcissimo), una realtà fatta di sogno, di visioni e di creature più vere che mai dove la legge infernale pesa i cuori e la burocrazia è una tortura non meno che nel mondo di sopra; dove s’inventano strani giochi di carte, si dipingono occhi per far vivere le marionette e i medici discettano di polli e brontosauri… È quanto capita a Trubinio, protagonista del nuovo, caleidoscopico romanzo di Ida Amlesù, scritto con una lingua tutta guizzo, invenzione e poesia. Una commedia degli equivoci che è anche, o soprattutto, la storia della corsa maldestra e ispiratissima di Trubinio (e di noi tutti) verso il vero, grande amore.

Ida Amlesù è nata a Milano nel 1990. Scrittrice, slavista e traduttrice, si è laureata con lode in Lingue e Letterature Europee presso l’Università degli Studi di Milano e in Letterature Europee e Americane presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha studiato
traduzione all’Accademia Ambrosiana presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Perdutamente (nottetempo, 2017), vincitore del Premio Internazionale Salerno Libro d’Europa.

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