Guia Risari “Il filo della speranza”

Il filo della speranza Il filo della speranza

Guia Risari
“Il filo della speranza”
Settenove Edizioni

https://www.settenove.it/

Guia Risari ospite ne “il posto delle parole”

Illustrazione di copertina di Elisa Talentino

Vita, un’anziana signora siciliana, è confinata in casa a causa dell’emergenza sanitaria. Riflettendo sul passato e mettendo in ordine le sue emozioni, decide di lasciare una testimonianza alla nipote Nina. Scrive perciò pagine di ricordi, in cui parla della sua gioventù, del matrimonio, dei tempi in cui ricamava e lottava per opporsi allo sfruttamento.
Ispirato a una storia vera, il romanzo racconta la grande mobilitazione femminile del ‘68 a Santa Caterina Villarmosa, un piccolo paese della Sicilia, dove le ricamatrici si opposero agli intermediari che le sottopagavano.
La protesta delle donne portò all’approvazione, nel 1973, di una legge a tutela del lavoro a domicilio.
Il racconto restituisce la tenacia, il coraggio e l’intelligenza di queste lavoratrici che hanno osato alzare la testa.

Guia Risari è nata nel 1971 a Milano, dove ha compiuto studi classici e si è laureata in Filosofia Morale all’Università Statale con una tesi su Jean Améry, lavorando come educatrice e giornalista per “L’Unità”. Si è specializzata in Modern Jewish Studies alla Leeds University. In seguito, si è trasferita in Francia, dove, oltre a scrivere e tradurre, ha insegnato e svolto ricerche in socio-critica, storia, letteratura orale e comparata delle migrazioni. Ha pubblicato due saggi: The Document Within the Walls. The Romance of Bassani sul mito del “buon italiano” nell’Italia fascista (Troubador Publishing 1999, II ed. 2004) e Jean Améry. Il risentimento come morale sul risentimento nella filosofia occidentale (F. Angeli 2002; II ed. Castelvecchi 2016), vincitore di cinque premi letterari. Ha tradotto saggi e romanzi dal francese e dall’inglese per Feltrinelli, e/o, Alet, Giuntina, White Star. Ha curato testi di poesia ed ecologia, tra cui L’Africa…piccolo Chaka di M. Sellier (Premio Andersen 2006). Per l’infanzia, ha pubblicato albi in Italia e all’estero con Einaudi ragazzi, Mondadori, San Paolo, Eli, Topipittori, Beisler, Memo, Baron Perché, A buen paso. Tra questi Se fossi un uccellino (ELI edizioni 2016), Il pigiama verde (Coccole books 2016), I tre porcellini d’India (ELI edizioni 2017). Tra i romanzi, Il Taccuino di Simone Weil (rueBallu 2014, Menzione Premio Pavullo nel Frignano 2014), La porta di Anne (Mondadori 2016), Il viaggio di Lea (EL Einaudi ragazzi 2016), Gli amici del fiume (San Paolo 2017). Scrive e pubblica in quattro lingue. Lavora con case editrici, riviste, compagnie teatrali, radio e quotidiani. Interviene con laboratori e corsi di scrittura e lettura. Tiene conferenze e formazioni in scuole, università, biblioteche, librerie, festival.

Settenove Edizioni
Settenove nasce nel 2013 ed è il primo progetto editoriale italiano interamente dedicato alla prevenzione della discriminazione e della violenza di genere. Affronta il tema da punti di vista differenti e attraverso tutti i generi letterari, con un’attenzione particolare alla narrativa per l’infanzia e l’adolescenza, italiana e internazionale, che contribuisce allo sviluppo di un immaginario libero da stereotipi.

La violenza maschile contro le donne non è un’emergenza improvvisa ma un fenomeno strutturale delle società che va affrontato a partire da un approccio pedagogico e culturale che proponga modelli non discriminatori di educazione paritaria. Per questo, Settenove lavora sugli ostacoli culturali e sociali che, in forme diverse, legittimano la violenza.
Settenove vuole essere non solo un’editrice, ma una casa per i suoi lettori e le sue lettrici, di tutte le età, con i quali costruire relazioni, percorsi e strumenti educativi.

La parola chiave del catalogo di Settenove è propositività: far luce sulle discriminazioni, promuovere l’educazione paritaria e incoraggiare la visibilità di modelli positivi di collaborazione e rispetto. Coinvolgendo uomini e donne.

Il nome Settenove.
Settenove è un riferimento diretto all’anno 1979. Un anno importante, durante il quale le Nazioni Unite hanno adottato la CEDAW, la Convenzione Onu per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, che per la prima volta individua nello stereotipo di genere il seme della violenza.
Nel 1979 in Italia la Rai ebbe l’audacia di mandare in onda il documentario Processo per stupro, di Loredana Rotondo.
Nello stesso anno, per la prima volta, una donna, Nilde Iotti, divenne presidente della Camera, assumendo la terza carica dello stato.


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