Giuseppe Di Giacomo “La bellezza abbandonata”

La bellezza abbandonata La bellezza abbandonata

Giuseppe Di Giacomo
“La bellezza abbandonata”
Il Mulino Editore

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Siamo a Parigi all’inizio del Novecento, la pittura si è liberata di molte delle vecchie regole: figure edificanti, consonanze, equilibrio dei colori. Ora tocca alla bellezza essere messa fuori gioco. Tutto ciò che era tradizionalmente associato al nudo – grazia e compiacente sensualità – è stato spazzato via. Le demoiselles di Picasso ci guardano minacciose, come per affermare il crollo di ogni convenzione; il carattere teatrale della scena accresce la carica provocatoria del dipinto. L’armonia delle forme svanisce del tutto nel bordello delle Demoiselles d’Avignon. Un’icona che segna un cambiamento irreversibile nella storia dell’arte.


“A Parigi, dove Picasso si reca all’inizio del Novecento, la pittura, come la letteratura e la musica, si è liberata di molte delle vecchie regole e leggi: descrizioni, figure edificanti, consonanza delle parti, equilibrio dei colori. Insomma, sembra chiaro che a rendere moderna l’arte sia il ripudio della narrazione. Ora tocca alla bellezza essere messa fuori gioco, bellezza che dai tempi antichi ha sempre definito l’arte stessa, come mostrano le opere di tutti i secoli passati, dal Rinascimento in poi che, ricche di contemplazione di nudi classici e dell’armonia delle forme, hanno fine nella parata al bordello delle “Demoiselles d’Avignon” (1907).”

Giuseppe Di Giacomo ha insegnato Estetica alla Sapienza – Università di Roma. Tra i suoi libri: «Fuori dagli schemi. Estetica e arti figurative dal Novecento a oggi» (Laterza, 2015), «Arte e modernità. Una guida filosofica» (Carocci, 2016), «Una pittura filosofica. Antoni Tàpies e l’informale» (Mimesis, 2016).


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