Franca Rizzi Martini “Racconti alle porte”

Franca Rizzi Martini. Racconti alle porte.

Franca Rizzi Martini
“Racconti alle porte”
Neos Edizioni

www.neosedizioni.it

Diciannove racconti per altrettante opere d’arte decisamente inusuali: i portoni e le cancellate di Torino, soglie e confini, impareggiabili varchi d’accesso alle molte anime della città.

 Camminando per le strade incontriamo manufatti di pregevole fattura e ricchi di storia, che spesso e volentieri passano quasi inosservati, nonostante siano lì davanti a noi, in bella mostra sulla pubblica via. Portoni, portoncini e cancellate: il loro essere inseriti in contesti architettonici, artistici, urbanistici di grande impatto può renderli sfuggenti all’occhio perché parti integranti di opere -un palazzo, una chiesa, una piazza- che di primo acchito si colgono nel loro insieme. Ma nel momento in cui proviamo a isolarli, a osservarli nella loro unicità, ecco che ne emerge non soltanto la pregevolezza artistica, ma anche tutto il loro potere immaginifico. Oltrepassare una soglia ci fa entrare in altri mondi. E ci invita a raccontarne le storie. 

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Scrive nella prefazione Maurizio Ternavasio: «Non tutti gli indirizzi sono celebri, e forse questo è il bello del libro. Alcuni rappresentano vere e proprie chicche sconosciute ai più, come ad esempio il portone di via Sacchi 54 dove (mai saputo…) abitava Fillia, pseudonimo di Luigi Colombo, uno dei padri nobili del Futurismo torinese. Ricordato anche (ma questo invece è abbastanza noto) con una lapide sulla facciata di via Cardinal Maurizio 30 (quartiere Borgo Po), dove l’artista nonché poeta creò le sue opere condividendo un tetto con il pittore e scultore Mino Rosso. Certi portoni, diciamocelo francamente, non potevano di sicuro mancare. Non si può, infatti, rimanere indifferenti dopo essersi fermati in estasiata contemplazione davanti alla fantasmagorica entrata di via Argentero 4 (alle spalle di piazza Nizza), quella disegnata dal grande architetto Pietro Fenoglio ispirandosi al melograno e alla coda di un variopinto pavone. E lo stesso accade al cospetto del portone dei Draghi del famoso Palazzo della Vittoria di corso Francia angolo via Palmieri. Ma anche per il portone del Diavolo di via XX Settembre, 40: inutile accennare al contenuto (naturalmente un po’ inquietante) di questo racconto…
E non anticipiamo quanto scaturisce dopo essersi messi di fronte alla suggestiva cancellata in ferro battuto disegnata da Umberto Mastroianni (lo zio dell’attore Marcello) per perimetrare l’ingresso del Teatro Regio. Ma se si parla di porte&portoni, ovviamente in questo volume non può non esserci quello che è in assoluto il manufatto più antico di Torino, ossia la Porta Palatina: e in questo caso il capitolo prende piede da un viaggio sul tram 4 che termina di fronte al famigerato “palazzaccio” del Comune».
E poi: Cancello futurista Omaggio a Depero in via Lagrange, 12 (dell’artista Richi Ferrero). Portone del Palazzo Carignano, via Accademia delle Scienze, 5 (progetto di Guarino Guarini); Portone di corso Moncalieri, 365; Portone di via Chiabrera, 25 (progetto di Luciano Pia); Portone stile Liberty di strada Val Pattonera,14; Portone di corso Matteotti, 45; Portone della Palazzina Raby di corso Francia, 8 (progetto di Pietro Fenoglio); Portone di via Susa, 35. Ingresso della Farmacia Tullio Bosio, via Garibaldi, 26; Cancellata di Palazzo Reale, piazza Castello (opera di Pelagio Pelagi). Portone del Palazzo Scaglia di Verrua, via Stampatori, 4;  Cancellata del Castello del Valentino viale Mattioli, 39. Portone del Palazzo Trécesson, piazza San Carlo, 182.  A cura di Franca Rizzi Martini Racconti di: Rinaldo Ambrosia, Simonetta Bernasconi, Paolo Camera, Gabriele Farina, MariannaGiglio-Tos, Renato Graziano, Michela Marocco, Maria Montano, Eva Monti, Patrizia Monzeglio, Bruna Parodi, Filippo Pellicoro, Aida Pironti, Giovanna Radaelli, Franca Rizzi Martini, Carlotta Rocci, Gioele Urso, Maria Vallinotto, Valentina Veratrini. Con la prefazione del giornalista Maurizio Ternavasio.  


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