Emiliano Dominici “Gli anni incerti”

Emiliano Dominici Emiliano Dominici "Gli anni incerti" effequ

Emiliano Dominici
“Gli anni incerti”
Canzone di fine millennio
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“È bianco con gli occhi rossi. «È cattivo» dice sempre Antonella, «ha gli occhi del diavolo. Mangia tutto quello che trova, e poi è anche brutto». Quando è stato il momento di scegliere il nome, a Vittorio è venuta un’idea: «È brutto? È cattivo? Mangia tutto? Allora lo chiamiamo Capitalismo». Così, quando il coniglio fa le sue cacatine nel soggiorno, Antonella lo apostrofa con «Brutto, Capitalismo!». Oppure, quando mangia l’insalata dell’orto, gli urla «Capitalismo, ingordo!»

Tre bambini nascono nello stesso giorno in tre luoghi diversi: Jerry a Central Park, New York, durante un concerto dei Grateful Dead; Giulia in un istituto religioso ad Assisi, mentre alla radio viene trasmessa la canonizzazione di Santa Giulia Billiart; Guido all’ospedale di Livorno, a poche ore dalla morte di Judy Garland. È il 22 giugno del 1969, e le vite future dei tre saranno influenzate da ciascuno degli eventi di quel giorno. Si racconta qui delle loro tre esistenze, della loro crescita, della loro formazione mista a quella di un paese, e di un mondo, negli anni incerti trascorsi tra il 1969 e il 2001. Anni in cui si è fatta la storia che adesso conosciamo, che vedono avvicendarsi lo sbarco sulla luna, la strage di Piazza Fontana, il terrorismo, gli scioperi nelle fabbriche, i mondiali di calcio, le proteste studentesche e universitarie e numerosi altri grandi avvenimenti. E insieme a tutto questo si vanno costruendo l’amicizia, l’attrazione e i dissidi di Jerry, Giulia e Guido, con sullo sfondo Livorno, città portuale dura e movimentata che muta, lotta e cresce insieme a loro.

Emiliano Dominici ha lavorato in teatro come regista e autore di testi, e da scrittore ha pubblicato, oltre a numerosi racconti in riviste e antologie, la raccolta di racconti Anche meno – 50 storie sottraendo (Erasmo editore, 2015) e il romanzo L’antipatica (Valigie Rosse, 2019).


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