Elisabetta Bucciarelli
“Chi ha bisogno di te”
Skira Editore
skira.net
“Mi piace pensare
che lo abbiamo solo nascosto
il nostro amore,
messo nella terra come un seme,
e forse altri lo vedranno spuntare.
E’ bellissimo un amore
che sopravvive ai suoi amanti”
Franco Arminio
“Per ogni amore che muore
bisogna piantare dei semi
di cicoria, di girasole, di viola,
nel primo vaso libero
nel primo angolo di terra.”
Anna Toscano
Esistono molti modi per innamorarsi e altrettanti per chiudere un amore.
Ci sono uomini che sanno aspettare, padri che cercano le parole per crescere i figli e poi c’è Meri, una giovane donna con un dono speciale. Vicino a lei una madre che la educa ai sentimenti con le canzoni dei Queen. Meri riceve biglietti anonimi scritti a mano e mentre cerca di scoprire chi sia il mittente, un marito tradisce la moglie e un altro viene abbandonato per disamore.
Tra un messaggio e una domanda sbagliata, un’ape in trappola e una canzone di Freddie Mercury, ciascun personaggio arriverà a svelare a se stesso più di un mistero e forse a intuire la bellezza legata all’imprevedibile dell’esistenza.
Chi ha bisogno di te è una storia che parla d’identità e di come il nostro modo di amare non dipenda solo da noi ma, soprattutto, dagli incontri che la vita ci propone.
“Bene, vediamo un po’ come fiorisci,
come ti apri, di che colore hai i petali,
quanti pistilli hai, che trucchi usi
per spargere il tuo polline e ripeterti,
se hai fioritura languida o violenta,
che portamento prendi, dove inclini,
se nel morire infradici o insecchisci,
avanti su, io guardo, tu fiorisci.”
Patrizia Cavalli
Così comincia “Chi ha bisogno di te”
“Sono chiusa nella mia stanza. Ho diciotto minuti di tempo per fare quello che voglio. Metto le cuffie e ascolto. Non è importante se la musica provenga da un vecchio walkman o da un iPod. Mi basta capire le parole, mandare avanti e indietro per impararle”.
Elisabetta Bucciarelli vive e lavora a Milano. Ha scritto sceneggiature, saggi e romanzi, tra i quali Io ti perdono, premio Fedeli 2010, Ti voglio credere, premio Scerbanenco 2010, Corpi di scarto, L’etica del parcheggio abusivo e il recente La resistenza del maschio. Conduce laboratori di scrittura sensoriale, ama la poesia, suona il pianoforte e studia canto.
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