Diego Marani “Premio Ostana”

Premio Ostana Premio Ostana

Diego Marani
“Premio Ostana”
Scritture in Lingua Madre

https://www.premioostana.it/


Premio Ostana
Sabato 25 giugno, ore 11:0
Riflessioni sulla lingua, sui linguaggi, sulle identità e sui destini delle lingue madri
Conversazione con Diego Marani (Lingua Europanto)
A cura di Pietro Spirito

Diego Marani
Nato in provincia di Ferrara nel 1959, Diego Marani è scrittore e glottoteta, inventore di lingue, che sulle lingue e i loro labirintici significati e identità ha fondato e fonda buona parte della sua narrativa.
Marani è l’inventore della lingua artificiale chiamata europanto, costituita da un insieme di tutte le lingue d’Europa. In questo idioma totalmente inventato ha tenuto una rubrica fissa su giornali svizzeri e belgi a partire dal 1990. L’Europanto – sostiene Marani – è una provocazione contro l’integralismo linguistico di chi predica la purezza delle lingue.
Pochi scrittori come Diego Marani hanno saputo fare della riflessione sulla lingua, sui linguaggi, sulle identità legate alla lingua e sui destini delle lingue madri il tema portante della propria narrativa.


Diego Marani
“La città celeste”
La nave di Teseo

http://www.lanavediteseo.eu/

La città celeste è il diario di un lungo apprendistato esistenziale e insieme, nel suo rivelare ambiguità e dolori sparsi, un documento pronto ad attestare l’imprevedibilità assoluta della cosiddetta “commedia umana”.

«Convergono più piani di lettura nel nuovo romanzo di Diego Marani, La città celeste, narrato alla prima persona come un diario, costruito attorno a una vicenda di formazione e di apprendistato sentimentale negli anni cruciali dell’università, attraversato da una riflessione metaletteraria sui libri, la lettura e la scrittura. Ma voltata l’ultima pagina, l’impressione più forte è la dichiarazione d’amore per Trieste, preannunciata dai versi di Saba dedicati alla città posti in esergo» – Marzia Fontana, la Lettura

L’educazione sentimentale di un giovane uomo che, per sfuggire all’asfissiante supervisione paterna, decide di frequentare l’università di Trieste. La gioventù, in quella città celeste al crocevia di diverse culture, diviene la stagione dell’immortalità, delle nuove scoperte, delle amicizie inossidabili. E di amori smisurati e sofferti. La Trieste descritta minuziosamente tra le pagine di questo romanzo è un luogo dall’identità composita e dal confine sempre incerto, come i protagonisti di queste pagine, giovani studenti entusiasti con il futuro tutto da inventare.


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