Daniela Finocchi
Lingua Madre Duemilaventidue
Racconti di donne straniere in Italia
Seb27
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«Quando parla, tutto acquisisce nuove possibilità, tutto cresce» scrive Diana, che si immerge con la nonna in un rituale mattutino, semplice e potente al tempo stesso, tra poesia e fisicità. Dragana ritrova il legame privato con l’Est in un’altra donna straniera. Karima, Manal e Larissa vestono i panni delle proprie madri, di cui descrivono il coraggio, le paure ma soprattutto la speranza. Racconti evocativi, intimisti, colmi di tenerezza ed energia, a tratti trasgressivi. Al centro donne di ogni età, con i loro corpi, in un gioco di relazioni affettive vitale e gioioso. La scrittura si fa fiume e scorre lungo una genealogia femminile universale, che accoglie esperienze di vita fatte di solidarietà, relazione, ma anche di erotismo, libertà, desiderio d’appartenenza. Perché “straniere si diventa”, ne sono consapevoli le protagoniste delle storie di questa antologia, che trasformano l’esperienza migrante in un dato di consapevolezza e di forza propositiva, soggettiva e sociale. E la nostalgia che a tratti compare si fa memoria, mai interruzione, e apre al futuro. Ricominciare: da un bignè confezionato con le proprie mani, da un fiore che cresce nonostante tutto o dalla lingua, materia viva che si fa docile al desiderio. Così si restituisce senso alla propria storia, aprendo la strada al riconoscimento, accorciando le distanze.
Le autrici e i racconti: Houda Affaoui e Omaima Diouani, L’Atlas e le sue donne; Diana Agámez, Il mio corpo: un posto felice; Sharon Alvarez Silva, Mi Navidad; Novita Amadei, Tema; Elettra Ambrosini, Polvere di stelle infrante; Sawera Arshad, Viola Cerquetella e Alessandra Romagnoli, La città dei sogni; Nada Atik, Chiesi a mio fratello: «Cosa significa essere straniera?»; Raoan Mah’d Mohammed Ayyoub, Paura; Dragana Babic, La mia romena; Huaiyu Jada Bai, Zia Mei; Sara Ben Brahim, Fiorire al mondo; Francesca Bianchessi, La straniera; Cristiana Borella, Un transatlantico di quartiere; Ana Elizabeth Callejas Campos e Letizia Lipari, Diario di una berlinesa in Italia; Patrizia Cammarata, Il sapore dei ricordi; Eleonora Cerrato, La mia amica vive in città; Karima Chariq, Larissa Drutu e Manal Naqi, Tre fidate amiche; Valeria Valentina Cirelli, Eletzkaia; Catalina Elena Conon, Alice e la sua storia; Vera Lúcia de Oliveira, Punto di fuga; Maricielo Angeles Donayre Quiñonez, Non è impossibile; Franca Dumano, Tamburi; Chaima El Houri, Il grande salto; Ikram El Mostachrik, Baraa; Giada Finucci, Giovane Speranza; Mirela Gavoci e Anna Galvagno, Mojo; Rossella Genovese, Luce; Sabrine Gourani, Straniera per natura; Saida Hamouyehy, Terra madre; Ramona Hanachiuc, È andata così; Mahnaz Hassanlou, AlìGhiero; Carmen Irina Iftimoaie, Sì, viaggiare; Emma Selene Ixchel Iturriaga Sauco, Lingua matrigna; F.Z. Jalhaoui e K. Hakam con Y. Mbardi e N. Bouziane, Madri e figlie; Nadia Kibout, Lettera a mia figlia Nadia; Chiamaka Sandra Madu, Lame in libri; Salma Malyana, L’impastatrice di sogni; Natalia Marraffini, Maram; María Martínez Díaz, I fagioli magici; Eudochia Martuniuk e Alessandra Castagnino, Le albicocche di Chiavari; Tereza Patrascu, La minestra di amarene; Elisa Patrizi, In continua evoluzione; Barbara Pennisi, Noi; Rosilene Pereira Da Silva e Annalisa Santi, Il fiore nato da una pietra; Fatema Quasim, Voci soffocate nella gola; Emina Ristovic, Le bambine della tempesta; Liliana Rodriguez Zambrano, Un giorno mi svegliai; Roberta Rosca, Radici; Elmira Salemgareeva, Il cibo ci unisce; Laura Sferch, Andata con ritorno; Sofia Spennacchio, Amsonie blu; Mihaela Suman, Aurotobus; Daniela Tiganciuc, Le sfumature dell’essere straniere; Carlotta Tonco, Hallaca di Natale e noccioli d’amore; Alina Monica Turlea, Fiotti di luce; Adelina Zărnescu, Un altro racconto di migrazione che la gente non avrà troppa voglia di leggere.
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