Cetta Berardo “A cent’anni dalla nascita di Gina Lagorio”

Gina Lagorio Gina Lagorio

Cetta Berardo
“Le parole che vengono da lontano: Bra o della felicità”
Centenario di Gina Lagorio

Proseguono le iniziative organizzate dal Comune di Bra in occasione del centenario dalla nascita della scrittrice, saggista e parlamentare Gina Lagorio, nata a Bra e cittadina onoraria.

Dopo l’anteprima nell’ambito del Salone del Libro per Ragazzi, domenica 12 giugno alle 17.30 a Palazzo Mathis, è in programma “Le parole che vengono da lontano: Bra o della felicità”, omaggio in parole e musica.

L’evento vedrà come voce recitante Vittoria Morino, della compagnia Artedanza; all’arpa Sara Milanesio, della Fondazione Fossano Musica, con la testimonianza della nipote Benedetta Barone. Conduce Cetta Berardo, curatrice della rassegna dedicata alla scrittrice. Saranno inoltre presenti Silvia e Simonetta Lagorio. Seguirà aperitivo.

Il cartellone di appuntamenti proseguirà in autunno, con una passeggiata letteraria, un incontro sul tema “Le parole al femminile”, un evento per gli studenti delle scuole superiori e lo spettacolo teatrale tratto da “La memoria perduta”.

Gina Lagorio
“Capita”
Garzanti

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Il dolore, il corpo, la relazione con gli altri, l’istintivo attaccamento alla vita: sono questi i temi dell’ultimo libro di Gina Lagorio, “Càpita”, una riflessione incalzante sull’esistenza filtrata attraverso l’esperienza della malattia. In queste pagine, le due tonalità maggiori della narrativa di Gina Lagorio – il realismo e l’intimismo – diventano strumento di conoscenza di sé e del mondo. Un’infallibile capacità d’osservazione, un’impietosa analisi della propria carne e della propria anima, il dolore fisico che spinge a una lancinante meditazione, una scrittura sapiente, insieme precisa e straordinariamente evocativa, ricca di echi e risonanze, un’ironia che evita ogni autocommiserazione, fanno di “Càpita” un libro forte, intenso, il bilancio spietato e poetico di una vita.

Gina Lagorio (Bra, Cuneo, 1922 – Milano 2005) scrittrice italiana. Figura importante nella cultura del dopoguerra, collaboratrice di molti giornali, parlamentare impegnata per i diritti delle donne e per la pace, ha esordito con il garbato Un ciclone chiamato Titti (1969), ispiratole dalla figlia. Alla figura del marito, protagonista della Resistenza, scomparso prematuramente, sono dedicati Approssimato per difetto (1971), una delle sue opere migliori, e Raccontiamoci com’è andata (2003). Tra i numerosi romanzi, in cui una tormentata vena introspettiva s’innesta su un solido impianto realistico e sull’efficace ricostruzione di vicende e momenti storici, si segnalano: La spiaggia del lupo (1977, premio Campiello), Fuori scena (1979), Tosca dei gatti (1983, premio Viareggio), Tra le mura stellate (1991), Il bastardo (1996). Le passioni che hanno dato senso alla sua vita sono la materia di Inventario (1997), mentre l’intenso Càpita (postumo, 2005) è una riflessione incalzante sull’esistenza, filtrata attraverso l’esperienza della malattia. Ha pubblicato anche racconti, testi teatrali, un libro per l’infanzia e numerosi saggi (Fenoglio, 1972; Sbarbaro, un modo spoglio di esistere, 1981; Russia oltre l’URSS, 1989; Il decalogo di Kieslowski, 1992).

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