Caterina Soffici “Quello che possiedi”

Quello che possiedi Caterina Soffici "Quello che possiedi" Feltrinelli Editore

Caterina Soffici
“Quello che possiedi”
Feltrinelli Editore

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Troppa bellezza ammazza i luoghi e chi li abita.

Clotilde Brunori Princi ha ottantadue anni, è elegante, impeccabile ed eccentrica come è sempre stata: il tempo e la malattia hanno sbiadito la sua bellezza, ma non la sua tempra. Sua figlia Olivia è in piena crisi di mezza età: vegetariana, ossessionata dalla forma fisica, corre per non pensare alla propria vita intrappolata fra un marito sempre più distante, i figli ormai cresciuti e quella madre così difficile.
Una mattina d’autunno Clotilde sparisce da Villa del Grifo, la dimora di famiglia sulle colline di Firenze. Non è uno dei brevi viaggi – molto chiacchierati dagli avventori del bar tabacchi delle Tre Vie – di quando, prima ragazza e poi giovane sposa, partiva a bordo della sua Lancia Aurelia. Nessuno può saperlo, ma la nuova fuga ha a che fare con qualcosa di doloroso accaduto nel suo passato, qualcosa che è sempre stato occultato dietro la ricchezza e il privilegio. Ma quello che possiedi finisce per possederti: con l’approssimarsi della fine Clotilde è costretta ad affrontare i suoi demoni, e Olivia si ritrova suo malgrado coinvolta nella resa dei conti. A lei la scelta se continuare sulla strada
della sottomissione e della negazione o prendere in mano il suo destino, per dimostrare prima di tutto a se stessa che ognuno può scrivere il proprio futuro.

Caterina Soffici ci racconta le ferite e il coraggio di una madre e di una figlia, un’intensa storia di ribellione e riscatto che è anche l’affresco – lucidissimo e al tempo stesso struggente – di una città e di una di società che, quanto più vede crollare le proprie certezze, tanto più si abbarbica ai suoi vezzi e alle sue cerimonie.

Caterina Soffici vive a Londra. Per Feltrinelli ha pubblicato Ma le donne no (2010), Italia yes Italia no (2014) e Nessuno può fermarmi (2017). Crede nel potere delle parole di cambiare la vita e per questo collabora con il Ministry of Stories, il laboratorio di East London dove si insegna a bambini e ragazzi l’importanza della creatività, del racconto e della memoria. Collabora con “La Stampa” e “Vanity Fair”.


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